Un bambino di 6 anni, ricoverato dallo scorso 15 marzo all'ospedale San Gerardo di Monza, è deceduto per una sospetta infezione da morbillo. Il piccolo affetto da una leucemia linfobasltica acuta, non poteva essere vaccinato contro il morbillo, mentre il fratello e la sorella più grandi di età e senza alcuna patologia, non erano stati sottoposti al vaccino per una scelta da parte dei genitori.

Insomma l'infezione gli sarebbe stata trasmessa dai fratelli più grandi non vaccinati. I genitori, nonostante il sistema immunitario del bambino risultasse fortemente debilitato, avevano comunque deciso di non far vaccinare gli altri due figli. Intanto a causa del peggiorare delle sue condizioni il bambino era stato trasferito in terapia intensiva. In particolare per far fronte al quadro clinico sempre più critico, nelle ultime settimane è stato sottoposto all'ossigenazione exracorporea a membrana, ovvero alla circolazione extra-corporea che consente di mantenere in vita i pazienti. In casi come questo è fondamentale per la pulizia del sangue.

Purtroppo la pomonite da cui è stato colpito il piccolo, si è rivelata fatale nonostante tutte le cure che gli hanno prodigato i medici.

Inevitabilmente questo caso riaccende le polemiche riguardo alle vaccinazioni. Ed in effetti questa tragedia poteva evitarsi in quanto oggigiorno la leucemia linfoblastica acuta presenta un tasso di guarigione pari all'85%. D'altronde l'articolo 32 della nostra costituzione tutela la salute, sia come diritto dell'individo che come interesse della collettività. Applicando il dettato costituzionale in tema di vaccinazioni, va sottolineato che i genitori nel salvaguardare la salute dei propri figli, hanno il dovere di farli vaccinare, un dovere che si configura non soltanto come un atto di protezione individuale, ma anche di responsabilità sociale.

In casi come questo ad esempio è fondamentale la cosiddetta imunità di gregge: in questo senso se la vaccinazione comprende ampie fasce della popolazione, il virus non ha modo di circolare e quindi questa tutela collettiva finisce per salguardare anche i pazienti immunodepressi, come nel caso di questo bambino che putroppo non ce l'ha fatta. Insomma rimane tutta la rabbia, l'amarezza, lo sconforto, il dolore per una vita umana così giovane che si sarebbe potuta salvare. Purtroppo non è stato così.

Leucemia linfoblastica: info in breve

La leucemia linfoblatica acuta è un tipo di leucemia che ha carattere maligno e progressivo. Si tratta di un tumore relativamente raro. Grazie alle terapie attuali è possibile arrivare alla guarigione in quasi la totalità dei casi dei bambini trattati.