Aveva appena 18 anni quando nel 2003 fu incoronata miss Padania proprio dal "senatur" Umberto Bossi, all'epoca segretario del Carroccio e ideatore del premio che doveva essere la risposta leghista a miss Italia. Da allora, a 14 anni di distanza da quel "traguardo", ne sono accaduti di fatti che hanno mutato radicalmente la storia di Alice Grassi, estetista della Valtrompia con velleità di entrare nel mondo dello spettacolo.

Gli ultimi mesi, ad esempio, li ha trascorsi nel carcere di Verziano, a Brescia, dopo essere stata arrestata lo scorso marzo per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Ora un'ulteriore "svolta": il gip del tribunale di Brescia, Paolo Mainardi, ha disposto per lei il ricovero coatto in ospedale psichiatrico. Una triste parabola dell'aspirante starlette all'insegna della dipendenza da alcol e droghe e accuse di stalking verso i suoi ex. La donna replica e dice: "Devo essere curata, ma non sono pazza".

Dal cubo alle aggressioni con cavatappi

Una ragazza come tante che all'indomani dell'elezione a miss Padania, aveva tentato di diventare famosa iniziando una "carriera" come cubista nelle discoteche del bresciano.

Rientrata nell'anonimato dopo un paio di spot e una storia con un calciatore, di lei si perdono le tracce fino a quando è salita agli onori delle cronache per ben altri motivi: in un anno è stata arrestata due volte per stalking. Ha aggredito due suoi ex armata di un cavatappi. In particolare l'ultimo episodio risale allo scorso marzo quando ha cercato di scagliare le sue scarpe tacco 12 contro i carabinieri che erano intervenuti per proteggere il suo ex fidanzato. Sotto effetto di alcol e cocaina, l'aveva aggredito con un cavatappi a Paratico, un borgo sul lago di Iseo. Mesi prima, più o meno lo stesso copione. Aveva preso di mira un altro ex. Aveva fatto "irruzione" nella gioielleria della famiglia del ragazzo e, sempre con un cavatappi, danneggiato oggetti e arredi a Chiari.

Poi, fuggita in scooter, aveva investito un passante e se l'era presa con un carabiniere. Era stata condannata a dieci mesi per stalking.

La decisione del gip

Ora il gip del tribunale di Brescia, Paolo Mainardi, dopo aver revocato la custodia in carcere, ha disposto il ricovero di Alice nella Rems, residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, di Castiglione delle Stiviere, ex manicomio giudiziario, dopo che il consulente della procura ha stabilito che la donna può diventare pericolosa a causa della sua dipendenza da alcol e cocaina. Al momento l'ex miss Padania si trova iu un Spdc, Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell'Asl ad Iseo. Tramite il suo avvocato, Patrizia Sclavi, si difende.

Ammette di doversi curare e disintossicare, ma dice "non sono pazza". Il suo legale sostiene che chiuderla in un manicomio sarebbe come darle un ergastolo "bianco".

L'appello dei genitori

Papà Pierpaolo e mamma Mirella, i genitori di Alice che vivono in un paesino in Valtrompia dove Alice è nata, sono disperati. Cercano di resistere per il bene del nipote, il bambino di 11 anni che Alice ha avuto da una relazione con un calciatore e che è stato affidato a loro dal momento che non l'ha mai cresciuto. Da anni chiedono che Alice venga aiutata e inizi per lei un percorso educativo di disintossicazione affinché non ricominci a bere. Sono arrivati anche a denunciarla perché, diventata ingestibile, aveva aggredito anche loro. Non la vedono da 5 mesi per il suo bene. Ora sperano solo che sia curata e possa salvarsi dopo dieci anni di inferno.