MILANO, 22 LUGLIO – Teatro di vigliacca e meschina violenza sono state le vicinanze della Stazione Centrale di Milano oggi nella notte tra il 21 e il 22 Luglio. Protagonisti di questa triste vicenda tre ragazzi tra i 18 e i 20 anni provenienti da tre comuni dell'hinterland milanese, più precisamente Cesate, Rovello Porro e Saronno (paesini ubicati tra Milano e Varese) che vagavano nei pressi della stazione per borseggiare e rapinare i passanti.

Il circondario della suddetta stazione, gremito di giovani - e non - di ritorno dalla seconda tappa italiana del tour dei californiani Red Hot Chili Peppers presso l'Ippodromo di Milano (la band aveva dato performance il 20 Luglio a Roma), ha assistito all'aggressione ed al pestaggio di un clochard, un 58enne romeno che stazionava abitualmente nei pressi della Stazione Centrale e non aveva mai dato problemi di ordine pubblico (era solito dormire sul lato antistante piazzza IV Novembre); sembra che il terzetto di balordi – oltre a calci e pugni - abbia usato un ombrello e la stessa stampella utilizzata dal senza-tetto come arma per percuotere la vittima.

L'episodio non rimane inosservato dai passanti, in particolare da tre ragazzi vicentini originari di Dueville, giovani fans dei RHCP di ritorno dal concerto che, vedendo la scena, hanno cercato di difendere il povero clochard, ma mai come in questo frangente quel famoso proverbio sulla longevità di chi si fa gli affari propri trova un riscontro nella vita di tutti i giorni: i soccorritori vengono a loro volta aggrediti, malmenati e mandati al pronto soccorso per lesioni varie. Uno di loro avrà una prognosi di venticinque giorni per contusioni alla mano, mentre il clochard rifiuta di farsi curare. I tre delinquenti riescono a dileguarsi prima dell'arrivo delle forze dell'ordine.

Ma la notte brava dei tre picchiatori non si ferma qui.

Poco dopo la prima aggressione il trio di teppisti si dirige verso via Galvani e se la prende con un gruppo di ragazzi livornesi, tre uomini ed una donna, reduci anche loro dal concerto all'Ippodromo. Inizia una breve colluttazione, usando anche in quest'occasione il solito ombrello come arma e cercando di strappare via di mano il telefono cellulare ad uno dei quattro, senza però riuscire nell'intento.

Ma la scorribanda in stile “Arancia Meccanica” dei tre è destinata a durare poco. Presso la Stazione Centrale erano già presenti pattuglie di Carabinieri, poiché una telefonata nella notte aveva denunciato schiamazzi in Piazza Duca D'Aosta rivelatisi poi una banale lite tra extracomunitari. La prima chiamata al 112 arriva intorno all'una e quaranta da parte dei ragazzi vicentini che per primi avevano erano intervenuti in difesa e soccorso del clochard ed affrontato i tre balordi.

I giovani riescono a fornire ai Carabinieri una descrizione abbastanza dettagliata dei tre criminali - di uno in particolare, riconoscibile dalla folta chioma di capelli ossigenati – tale da permettere alla pattuglia di raggiungere ed arrestare i tre poco dopo il tentativo di rapina ai ragazzi di Livorno (anche questi avevano chiamato i Carabinieri dopo l'episodio).

Ad aspettare i ventenni sono state le sbarre del carcere di San Vittore, reclusi con l'accusa di tentata rapina continuata, data la ridotta distanza temporale tra i due episodi,e di lesioni personali aggravate; qui è risultato che i ragazzi – sotto effetto di alcol e droghe al momento dei fatti - non sono nuovi agli schedari delle forze dell'ordine: oltre a precedenti per spaccio, due di loro erano già stati coinvolti nelle indagini riguardanti la serie di rapine sui treni nel varesotto ed erano stati arrestati in flagranza di reato su un treno di Trenord, episodio collegato all'arresto, nel Luglio 2016, di un gruppo di giovani che effettuava rapine sui treni ispirandosi alla serie televisiva Gomorra.

I due ventenni erano stati indagati a piede libero per i fatti del Luglio 2016 mentre il diciottenne risulta incensurato.