Pollenza, provincia di Macerata, due trolley rossi buttati in un fossato hanno attirato l'attenzione di un uomo che passava lì per caso. Il passante decide di chiamare i carabinieri.
Due trolley rossi gettati in un fosso nelle campagne di Pollenza
Succede stamattina nelle campagne di Pollenza (Macerata), quando un passante nota due valigie di colore rosso buttate in un fosso.
L'uomo pensando che i due bagagli contenessero refurtiva o droga chiama subito i carabinieri. Quando i carabinieri giungono sul posto e aprono le valigie, la scena che gli si presenta davanti è scioccante, macabra, le valigie contengono pezzi di corpo di donna. Nelle valigie non sono stati trovati pezzi di vestiti o traccie di sangue ma solamente i pezzi del corpo che prima di essere "rinchiusi" son stati ben ripuliti. Dopo aver circoscritto la zona i carabinieri hanno iniziato le ricerche per trovare indizi che possano risolvere il caso e sono in corso gli accertamenti per poter arrivare all'identità della donna.
Per il momento non esiste nessuna ipotesi certa ma solo una piccola pista che i carabinieri intendono seguire.
Forse una prima ipotesi d'indagine?
La trasmissione "Chi l'ha visto?" si è occupata nei giorni scorsi della scomparsa di una ragazza di 18 anni, Pamela Mastropietro, scappata pochi giorni fa da una comunità di recupero di Corridonia. La ragazza sarebbe scappata con un trolley rosso e uno di colore blu. I carabinieri pensano che potrebbe essere una delle prime ipotesi per iniziare un indagine che possa portare a qualche scoperta. Per poter iniziare ad indagare attendono l'accertamento dell'età del cadavere ritrovato nelle valigie.
Conferma del cadavere trovato nelle campagne di Pollenza
Il cadavere fatto a pezzi e rinchiuso nelle valigie ha un'identità, la diciottenne Pamela Mastropietro che pochi giorni fa era scappata dalla comunità di recupero di Corridonia. Proseguono le indagini.
Violenza sulle donne, una piaga che continua a crescere
La violenza sulle donna continua, non si ferma. Sono tantissime le donne che negli ultimi anni sono state vittime di violenza, donne che anche se con storie e drammi diversi hanno avuto la stessa fine: la morte.
Una morte per mano di un marito, di un partner geloso che non volevano perdere ciò che "possedevano", non volevano cedere ad un altro la loro proprietà. Nel 2017, sono state 114 le vittime di omicidio volontario, alcune di loro hanno perso la vita a 16 anni, come Noemi Durini, uccisa a pietrate dal fidanzato.
Nadia Orlando, anche lei vittima della follia del partner. Laura Pirri e Renata Rapposelli, donne, mamme, uccise dalla furia dei mariti. Altre hanno conosciuto il loro assassino tramite delle chat d'incontri, come il caso di Tiziana Pavani, 55 anni. Basta con la violenza, basta con la violazione dei diritti umani.