Tutte le speranze che il piccolo Alfie Evans avrebbe potuto in qualche maniera sopravvivere alla sua malattia degenerativa sono state cancellate dalla sentenza dell'Alta Corte britannica, la quale, affermando che ulteriori cure per lui sarebbero inutili, ha già deciso la data e l'ora del distaccamento della spina che lo tiene in vita. Thomas e Katie, genitori di Alfie, si sono sentiti rifiutare ciò che per loro era l'ultima speranza, un trasferimento in una struttura sanitaria a Roma.

Il piccolo Alfie Evans condannato contro la volontà dei genitori

Alfie Evans, bimbo di 21 mesi affetto da una patologia neurologica degenerativa, è stato condannato a morte: il ventilatore che lo tiene in vita, secondo l'ultima sentenza, verrà presto staccato. A riconfermare la precedente sentenza è stato Il giudice Paul Hayden, che ha chiaramente dichiarato che ulteriori cure sarebbero inutili. Data e ora sono già state stabilite, ma, forse per evitare manifestazioni pro life, verranno tenute segrete. La battaglia umana e mediatica che i giovani genitori hanno provato a esporre al mondo intero non è servita, qualsiasi loro richiesta è stata rifiutata dalla giustizia britannica che ha sancito che il miglior interesse per il bimbo è la morte.

Una prassi sanitaria e giudiziaria che non tenta altre opzioni terapeutiche, ma che in casi di gravi situazioni cliniche, come il piccolo Alfie, rimane ferma su una decisione: quella spina che gli regala ossigeno e gli fa battere il cuoricino deve essere staccata, decisione che la Corte ha preso nonostante Thomas e Kate non abbiano dato il consenso, una morte già stabilita senza possibilità di appello.

Due ospedali italiani si sono resi disponibili, il giudice rifiuta il trasferimento

Due ospedali italiani si erano resi disponibili ad accettare il piccolo paziente nella loro struttura sanitaria, l'Ospedale Bambin Gesù di Roma e l'istituto neurologico Carlo Besta di Milano, strutture in cui il piccolo Alfie magari non avrebbe ottenuto un miracolo, ma nemmeno il distaccamento di una spina che lo porterà a morire lentamente nell'Alder Hey Children Hospital di Liverpool.

Tra i tanti appelli del papà, uno in particolare chiedeva agli italiani un accorato aiuto: "Dall'Italia io e mia moglie abbiamo ricevuto sostegno e aiuti, vi chiedo ancora di aiutarci, Alfie non è un bimbo senza speranza, la sua situazione può essere gestita". Anche Papa Francesco, attraverso un tweet, si era augurato che potesse "essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans" e che "la profonda sofferenza dei suoi genitori" potesse essere "ascoltata". Appello inutile, come quello fatto da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni, che, schierandosi a favore della famiglia, hanno ottenuto meno di niente. Per il piccolo non rimane altro che un miracolo.

Un miracolo che dovrà avverarsi presto, perché la spina potrebbe essere staccata in questi giorni.