Il corpo ritrovato dai carabinieri sembrava essere stato sbranato da qualcuno, in pratica non ricomponibile visivamente perchè squarciato in tanti pezzi. I genitori di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa nelle campagne di Pollenza, ora chiedono che sia fatta giustizia, anche lei avrebbe voluto così.
Un nuovo indagato
Un pusher amico di Oseghale avrebbe fornito della droga a Pamela Mastropietro prima di morire; Pamela aveva chiesto l'autostop ed un uomo nelle vicinanze, notandola, le aveva dato dei soldi.
Lei le aveva confessato che il suo grande desiderio era quello di tornare a Roma e purtroppo quei soldi sono finiti nelle mani sbagliate, ovvero quelle del pusher.
Pamela era fuggita dal centro di recupero per tossicodipendenti della città di Corridonia, in provincia di Macerata, non voleva stare lì dove i suoi genitori l'avevano accompagnata per farla curare; Giovanni Giorgio, il procuratore capo di Macerata, ha ricostruito così il susseguirsi dei fatti affermando che però l'inchiesta è ancora aperta e che, anzi, si aggiunge alla lista dei sospettati il pusher che avrebbe fornito una dose di droga a Pamela prima di morire.
Un amico di Innocent Oseghale
Anche lui di nazionalità nigeriana, accusato di spaccio di droga per aver appunto rifornito la giovane con una dose, è un amico di Oseghale, il nigeriano che avrebbe fatto a pezzi la ragazza e che poi l'avrebbe chiusa in due trolley.
Pamela avrebbe incontrato il ragazzo cercandolo all'interno dei Giardini Diaz. Oseghale e quel giorno aveva solo hashish; Pamela però cercava dell'eroina e così Innocent l'avrebbe accompagnata da un suo amico che si trovava fuori dallo Stadio dei Pini di Macerata. La ragazza avrebbe comprato la droga, e si sarebbe poi recata all'interno di una farmacia per comprare una siringa da poter utilizzare con l'eroina; a quel punto Pamela sarebbe scomparsa e poi morta.
Il legale della famiglia Mastropietro ha dichiarato che il corpo di Pamela era ridotto in condizioni davvero orribili e pietose e che nessuno, nemmeno la più feroce delle bestie, avrebbe mai potuto ridurlo così; parole che lasciano molto pensare su perchè un uomo possa aver voluto fare così tanto male ad una ragazza di 18 anni.
A casa di Innocent Oseghale sono stati ritrovati i vestiti della ragazza sporchi di sangue e dei grossi coltelli; il nigeriano era già noto alle forze dell'ordine. Addirittura sono anche sparite le viscere interne della donna e questo apre un'altro scenario che va oltre l'immaginabile.