"Sabrina e Cosima, perdonatemi per quello che ho fatto": firmato Michele Misseri, che nella giornata di ieri è tornato a parlare in tv nella trasmissione FarWest condotta su Rai Tre da Salvo Sottile.

L'uomo è tornato in libertà nel febbraio 2024 dopo aver scontato 8 anni di carcere per l'occultamento del cadavere di Sarah Scazzi, la nipote: la moglie, Cosima Serrano, e la figlia, Sabrina Misseri, sono invece in galera e ci rimarranno a vita per effetto del provvedimento di ergastolo comminato dalla Corte di Cassazione nel 2017 e arrivato per "omicidio volontario aggravato dalla premeditazione".

Secondo il dispositivo dunque, le due donne avrebbero materialmente eseguito il delitto, l'uomo avrebbe poi occultato il corpo gettandolo in un pozzo. Non è però la versione che continua a fornire Misseri, stando al quale sarebbe stato lui l'esecutore materiale dell'assassinio.

Michele Misseri: 'Le versioni non le ho cambiate io, me l'hanno fatto fare'

"Cosima, non ti ho mai messo in mezzo. Sabrina l'ho coinvolta perché costretto - ha dichiarato Misseri - non è stata colpa mia. Mi hanno ingannato tutti, mi hanno portato in garage con i tranquillanti. Non ricordo niente. Forza e coraggio, vedrai che ce la faremo" ha aggiunto dedicando un appello alle due familiari.

Misseri ha dunque ribadito quanto già asserito: è stato lui ed è stato poi indotto ad accusare moglie e figlia.

"A casa mi sento come in carcere, so cosa ho fatto alla mia famiglia. Loro due sono innocenti".

Ricostruendo la dinamica Misseri si è espresso in questi termini: "Quel giorno sono sceso in garage, poi è arrivata Sarah, era vestita in modo diverso e mi è venuta voglia di tentare un approccio sessuale ma lei non ha voluto. Avevo paura lo raccontasse a Sabrina, l'ho afferrata, lei mi ha dato un calcio e lì non ci ho visto più.

Sul trattore c'era una corda, l'ho presa ma non ricordo bene come l'ho usata, mi sono 'svegliato' quando è suonato il cellulare di Sarah, ho lasciato la corda e lei è caduta sul compressore".

Ad un certo punto, Salvo Sottile ha domandato a Misseri perchè abbia cambiato versione tante volte. Dapprima l'uomo si era infatti assunto la colpa del delitto, in un secondo momento ha poi tirato in ballo moglie e figlia e in un terzo ha di nuovo dichiarato di essere l'unico responsabile: "Le versioni me l'hanno fatte cambiare, ho detto di aver usato una corda, loro dicevano che ho usato una cinta".

"Sente ancora Sabrina e Cosima?" ha chiesto poi Sottile. "No, non so come stanno. Loro soffrono ma io soffro come loro, loro per la loro innocenza, io per la mia colpevolezza".

Il caso di Sarah Scazzi ha avuto una grande eco mediatica

Il corpo senza vita dell'allora 15enne Sarah Scazzi è stato ritrovato a seguito di un interrogatorio a Michele Misseri che in data 6 ottobre 2010 confessò l'omicidio avvenuto ad Avetrana (in provincia di Taranto) indicando agli inquirenti il luogo in cui si trovata il cadavere, un pozzo di raccolta delle acque sito in Contrada Mosca. Ed è lì che Sarah venne trovata.

Nonostante in un primo momento l'uomo si sia assunto tutte le colpe, ben presto gli inquirenti si sono convinti che dietro l'omicidio ci fossero la moglie e la figlia, gelosa per le attenzioni che la cugina riceveva da Ivano Russo, un cuoco di Avetrana del quale Sabrina era innamorata.

La madre, Cosima, l'avrebbe aiutata a compiere il delitto e solo dopo le due avrebbero contattato Michele perchè occultasse il corpo.

Tutte le sentenze, di primo e secondo grado, oltre che quella definitiva della Corte di Cassazione hanno sempre puntato nella stessa direzione: ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Il caso ha avuto una vasta eco mediatica per l'efferatezza del crimine commesso e a distanza di oltre 14 anni continua a far discutere.