Genova ci tiene all'immagine, verrebbe da dire, della sua bella città. Per questo non si vuole che clochard o gente comune rovisti nei cassonetti in cerca di quel cibo che non è stato in grado di procurarsi in altro modo. Il Comune si giustifica con il bisogno di rispettare norme prettamente igieniche: non fosse mai che nel cercare avanzi, qualche resto alimentare cadesse a terra, e attirasse i topi, animaletti giustamente non graditi.
Il deterrente della multa
Come deterrente, Genova ha deciso di applicare la norma che punisce con una multa di 200 euro chi viene trovato a testa bassa dentro a bidoni dell'immondizia sparsi per la città. Come poi questi poveretti siano in grado di far fronte al pagamento della multa, non importa granché. Ciò che conta è la paura di essere sorpresi a compiere tale gesto, magari con un sedano e una carota ammuffiti in mano, non bastasse l'umiliazione di dover ricorrere all'approvvigionamento di rifiuti. Tanto dovrebbe indurre gli indigenti a non compiere più atti del genere.
Su Facebook è nato un gruppo
Su Facebook è nato persino un gruppo denominato "Genova osa" che dissente sull'applicazione della norma citata, e racconta che la città ha perso negli ultimi dieci anni ben 7000 posti di lavoro, mentre molti suoi cittadini sono ad alto rischio povertà. Genova non è lontana per questo dal resto delle altre cittadine italiane, dove veder gente che finge di gettare la spazzatura, mentre invece cerca qualche resto di cibo nel cassonetto sotto casa, non è più, purtroppo, una novità. Resta comunque la città con il dato più alto di povertà del Nord Italia, con una percentuale che era del 21,3 % di rischio mantenimento nel 2016, passata nel 2017 al 23,9%.
Regola da applicare cum grano salis
L'assessore alla sicurezza della giunta cittadina Stefano Garassino garantisce che la regola verrà applicata con intelligenza e umanità. Vale a dire che multa a chi ne ha di più, tra chi già ne ha di meno? Insomma, chi in pratica avesse davvero bisogno di essere sostenuto economicamente verrebbe aiutato, chi invece rovistasse nei cassonetti ma non lo facesse per umano bisogno, sarà obbligato a pagare 200 euro al Comune di Genova. Mai norma verrà più rispettata, o forse no. L'augurio per Genova, e per le nostre città, è che i rifiuti vengano lasciati ai ratti, e non agli esseri umani, e che non si parli di multe per chi non ha da mangiare, ma di sostegni economici.