Il reddito di cittadinanza non è più un utopia. Dopo la netta vittoria del movimento 5 stelle alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, cominciano a delinearsi meglio le strategie con le quali M5S intende mettere in pratica quelle che sono state le ‘promesse’ elettorali che hanno portato il candidato premier Luigi Di Maio ad ottenere la maggioranza relativa dei voti.
Sul Blog delle Stelle, che può essere considerato l’organo ufficiale del movimento, sono infatti apparse le analisi di due dei principali ministri economici di un ipotetico governo a 5 stelle: Lorenzo Fioramonti, indicato da Di Maio come potenziale ministro dello Sviluppo Economico, e Pasquale Tridico, potenziale ministro del Welfare.
La ricetta del Movimento 5 Stelle per attuare il reddito di cittadinanza
Partendo da quello che è senz’altro l’argomento più atteso da quanti hanno votato il Movimento 5 Stelle, vale a dire il reddito di cittadinanza, è il professor Tridico, docente di Economia del lavoro e Politica Economica presso l’Università Roma Tre, ad esporre la propria ricetta per l’attuazione della misura che è da considerare come il riconoscimento di un reddito minimo condizionato alla formazione e al reinserimento lavorativo dei disoccupati, che dovranno in cambio accettare una delle prime tre proposte di lavoro che gli verranno presentate purché eque e vicine al luogo di residenza.
Secondo Tridico, il finanziamento del reddito di cittadinanza potrà avvenire grazie al coinvolgimento di quei disoccupati definiti nelle statistiche ‘inattivi’ o ‘scoraggiati’.
Si tratta di circa un milione di persone che sarebbero disponibili a lavorare ma che non cercano più lavoro i quali, iscrivendosi ai Centri per l’impiego, andrebbero ad aumentare il tasso di partecipazione della forza lavoro alla formazione del Pil. Questo comporterebbe un aumento del Pil potenziale e, pur mantenendo la soglia di deficit del 3% prevista dai regolamenti europei, garantirebbe la possibilità di avere 19 miliardi di euro in più da spendere per il reddito di cittadinanza.
Se si considera che la cifra stimata per l’introduzione del sostegno è pari a circa 17 miliardi, rimarrebbero altri 2 miliardi da destinare alla necessaria riforma dei Centri per l’Impiego.
Governo a 5 stelle, l’obiettivo è un ‘Italia ad alta qualità della vita’
Ma gli obiettivi di un governo a 5 stelle non si fermano al reddito di cittadinanza, prevedendo la realizzazione di ‘un’Italia ad alta qualità della vita’.
Cosa significhi questa definizione lo spiega bene Lorenzo Fioramonti, professore di Economia Politica presso l’università sudafricana di Pretoria e potenziale ministro dello Sviluppo Economico, che teorizza il superamento del Pil come strumento di misura del benessere di una nazione. Il principale motore di innovazione del sistema deve essere, secondo Fioramonti, lo Stato attraverso il sostegno della domanda interna, la riduzione della pressione fiscale e investimenti in settori strategici. Ne deriverà una crescita di occupazione che andrà ad incidere positivamente anche sul debito pubblico grazie alle maggiori entrate derivanti dalla maggiore occupazione.
In attesa che i programmi del Movimento 5 Stelle possano essere messi in pratica, bisognerà intanto fare i conti con la ricerca delle alleanze politiche che consentano di raggiungere i numeri necessari per la formazione del primo governo grillino della storia repubblicana.