U'altra storia che purtroppo non ha avuto un lieto fine: hanno sperato e pregato fino all'ultimo a Níjar, un piccolo paese al sud della Spagna, ma purtroppo Gabriel Cruz, il bambino di otto anni scomparso dodici giorni fa dopo aver fatto visita alla nonna paterna, è stato ritrovato morto nel portabagagli dell'auto della compagna del padre, Ana Julia Quezada.

Chi è il presunto assassino

La donna di 35 anni è stata arrestata dalla Guardia Civil mentre cercava di trasportare il corpo di Gabriel nel bagagliaio del suo veicolo, come riportato dal ministro degli Interni spagnolo Juan Ignacio Zoido.

Secondo alcune fonti, la donna aveva rimosso i resti del bambino da un pozzo per paura che venisse trovato dato che il cerchio delle indagini si era spostato sui conoscenti e familiari della vittima.

Ana Julia Quezada conosce bene l'area in cui è scomparso Gabriel poiché ha lavorato per un lungo periodo in un bar della zona, inoltre, l'unica traccia del piccolo prima del suo ritrovamento è stata una maglietta rinvenuta proprio da Ana Julia, che è sempre stata in prima linea insieme al suo compagno, il papà di Gabriel, durante le ricerche. La scoperta, ha insospettito subito gli investigatori poichè la zona era già stata battuta a tappeto senza che fosse stata rinvenuta nessuna prova.

Da allora, gli investigatori hanno cercato di confermare i loro sospetti e negli ultimi giorni, la donna è stata sotto stretta sorveglianza fino all'arresto di questa mattina.

Il cordoglio di una nazione

Il ministro degli Interni, ha assicurato di aver parlato con Patricia, la madre del bambino, trasmettendole non solo il suo cordoglio ma quello di un'intera nazione che fino all'ultimo ha sperato di poter ritrovare Gabriel vivo. Il ministro ha sottolineato, inoltre, che l'indagine è nel suo momento cruciale e ha chiesto rispetto per il lavoro meticoloso della Guardia Civil.

Le ultime ore di Gabriel

Gabriel Cruz è stato visto l'ultima volta martedì 27 febbraio, quando ha lasciato la casa della nonna paterna per raggiungere quella di alcuni cugini distante circa 100 metri, ma lì non è mai arrivato e da allora se ne sono perse le tracce fino a questa mattina quando, come ogni giorno sono partite le ricerche con più di 250 persone tra professionisti e volontari.

Il primo ad essere sospettato è stato Diego F. A., 42 anni, ora in prigione per aver interrotto per la terza volta l'ordine restrittivo imposto da un giudice per le molestie a cui ha sottoposto Patricia Ramírez, la madre di Gabriel, per due anni. L'allarme del braccialetto elettronico per detenuti da lui indossato è saltato lo stesso giorno in cui il bambino è scomparso.