Non deve essere considerato un criminale solo chi guadagna denaro sfruttando la prostituzione, ma anche chi paga le prostitute per ottenere un piacere personale, ovvero i clienti. È un attacco diretto e senza precedenti quello sferrato da papa Francesco oggi, 19 marzo, durante la riunione pre Sinodo, tenutasi al pontificio collegio internazionale Maria Mater Ecclesiae di Roma, di fronte ad una folta platea di giovani cattolici.

Il Pontefice ha parlato di “crimini contro l’umanità” per definire gli atti malvagi compiuti da chi lucra sulla tratta di giovani donne, provenienti per lo più da paesi poveri, destinate alla prostituzione nel ricco Occidente. Ma la sua condanna è soprattutto morale, per questo, secondo Papa Francesco, altrettanto responsabili devono essere ritenuti i clienti delle prostitute, la cui mentalità basata sullo sfruttamento delle donne viene considerata alla stregua di una “malattia”.

Papa Francesco ‘femminista’

È un papa Francesco alleato del movimento femminista quello che parla di fronte a centinaia di giovani cattolici riuniti per il Sinodo a loro dedicato che, ad ottobre prossimo, vedrà riunirsi i vescovi per discutere sul tema ‘i giovani, la fede e il discernimento vocazionale’.

Secondo Bergoglio, infatti, nemmeno i più agguerriti movimenti femministi sono riusciti a sradicare dalla mente dei maschi l’assurdo istinto allo sfruttamento sessuale delle donne.

‘Il 90% dei clienti delle prostitute sono battezzati cattolici’

Papa Francesco ricorda che, purtroppo, in Italia, il 90% dei clienti di ragazze vittime di tratta, abusi e violenze, sono battezzati cattolici. Per questo chiede perdono “per tutti i cattolici che compiono questo atto criminale”. Una mentalità malata, quella che spinge ad andare con le prostitute per ottenere un fugace piacere sessuale. Perciò il Pontefice invita i ragazzi a lottare contro il fenomeno della prostituzione, anche tagliando l’eventuale abitudine di appartarsi con le sex workers, perché anche quello, ammonisce papa Francesco, è un “crimine”, se non sanzionato dal codice penale, sicuramente dal giudizio divino.

Un vero e proprio appello morale finalizzato ad un profondo cambiamento della mentalità maschile che non mancherà certo di sollevare animate polemiche politiche. Insomma, conclude il papa, fare sesso a pagamento rappresenta solo una tortura, e non certo il “vero amore”.