Una cosa è certa, l'attacco all'aeroporto militare siriano di Tiyas, noto come T-4, c'è stato. le vittime sarebbero 14 ed i media siriani hanno subito puntato il dito contro Washington in riferimento alle parole di Trump che prometteva una pronta reazione dopo il presunto attacco chimico alla città di Douma. Ma gli Stati Uniti hanno seccamente smentito l'azione, con il trascorrere delle ore è stata avanzata un'altra ipotesi, avvalorata dal parere del ministero della Difesa russo: si sarebbe trattato di un raid israeliano.
Paura dei droni iraniani
Tel Aviv non ha confermato, anche se Mosca assicura di aver già discusso la questione con Israele attraverso "canali appropriati". Chi ha sferrato l'attacco non avrebbe comunque violato lo spazio aereo di Damasco: secondo la fonte russa, infatti, a compiere l'azione sarebbero stati due velivoli F-15 israeliani che avrebbero lanciato otto missili guidati verso la base che si trova tra Homs e Palmira, ma l'attacco sarebbe avvenuto dal Libano. La motivazione di questo raid improvviso sarebbe da attribuire alla caccia che le forze armate israeliane hanno scatenato contro la presunta minaccia dei droni iraniani.
Secondo Tel Aviv sarebbero dislocati in territorio siriano, pronti a colpire lo Stato ebraico. Il sospetto era che nella base T-4 avesse sede il centro di controllo dei droni. Dunque l'azione israeliana che ha colpito la Siria va intensa come un raid preventivo nei confronti dell'Iran.