Stava tornando a casa, dopo il suo primo giorno di lavoro, quando è stato seguito, insultato, minacciato e derubato. È accaduto tutto in pieno giorno, verso le 17.30, nei pressi di una zona molto affollata di Roma, la stazione Tiburtina. La vittima si chiama Federico, ha 21 anni, originario di Firenze, ma da alcuni mesi residente a Roma, attivista gay di "Roboterie - Nostri i corpi nostre le città". Sul suo cammino verso casa ha incontrato quattro ragazzi che hanno iniziato ad aggredirlo verbalmente con frasi del tipo "f***** di m****, mo te famo vedè cosa facciamo a gente come te".

Il gruppo aveva la testa rasata, indossava dei bomber di colore nero, degli stivali tipo anfibi ed uno di loro aveva un tatuaggio sulla nuca con la croce celtica, stando a quanto riferito dalla vittima.

Dopo gli insulti sono arrivate le botte, un calcio ai genitali e dei pugni al viso, dove il giovane ha riportato le ferite più evidenti. Come se non bastasse, gli viene rubato il cellulare e il portafogli e viene di nuovo minacciato, questa volta con un coltello. L'unica persona che è corsa in suo aiuto è stata una guardia giurata che ha immediatamente chiamato i soccorsi. Una volta in ospedale, i medici lo hanno curato e successivamente dimesso con una prognosi di 5 giorni. Il ragazzo ha subito denunciato il fatto al Commissariato di Porta Maggiore.

Ora gli investigatori stanno vagliando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per individuare il gruppo di neonazisti.

Solidarietà da parte di alcuni esponenti politici

Messaggi di solidarietà sono arrivati dal vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, e dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, che dal suo profilo Twitter ha condannato il fatto, sottolineando che la capitale italiana rifiuta la violenza.

Parole di sostegno anche dalla senatrice Monica Cirinnà che incontrerà nei prossimi giorni la vittima di questo vergognoso atto d'omofobia.

Il presidente del Circolo Mario Mieli, Sebastiano F. Secci, è intervenuto sulla vicenda ricordando che in Italia sono in costante aumento aggressioni di matrice omofoba e c'è bisogno di un intervento urgente da parte della politica.

Serve, aggiunge Secci, una legge contro l'omotransfobia, da anni a 'prendere polvere' nelle aule del Parlamento italiano. L'associazione romana, dedita alla difesa dei diritti civili delle persone LGBT, si è subito offerta per assistere la vittima.