Gli scandali pedopornografici che riguardano uomini associati al vaticano non sembrano proprio fermarsi. Nella giornata di ieri è infatti giunto un mandato di cattura nei confronti del monsignor Carlo Alberto Capella.
Chi è monsignor Carlo Alberto Capella e cosa ha condotto al suo arresto?
Monsignor Carlo Alberto Capella, di origini emiliane e appartenente alla diocesi di Milano, è stato in servizio nella Segreteria di Stato come ufficiale per i Rapporti con gli Stati e successivamente è stato segretario della sede diplomatica Nunziatura Apostolica a Washington, ed è proprio negli Stati Uniti che il monsignore avrebbe commesso i reati che hanno fatto scattare l'arresto.
Secondo gli inquirenti il prete era in possesso di un gran numero di materiale pedopornografico conservato e scaricato dal pc di una Chiesa in Ontario. Il grave fatto ha fatto quindi scattare la procedura cautelare disposta dal giudice istruttore del Tribunale Vaticano. Attualmente l'imputato si trova in una cella della caserma del Corpo di Gendarmeria ed è a completa disposizione delle autorità che continueranno a fare chiarezza sull'accaduto.
Quando e perché sono scattate le indagini?
Le indagini sono iniziate nel 2017 da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che notificò al Vaticano una possibile violazione delle norme in materia da parte di un membro della Santa Sede.
Susseguirono altre notifiche in merito, finché in Canada fu emesso un mandato di arresto nei confronti dell'uomo. In quel frangente, la polizia di Windsor informò che l'inchiesta era partita dopo una segnalazione giunta dal Centro nazionale di coordinamento contro lo sfruttamento dei bambini.
La vastità del problema riguardo gli abusi sui minori
Le misure penali per i reati di pedopornografia commessi da persone della Santa Sede sono regolamentate dalla legge VIII del 2013. Tali norme nel 2013 hanno subito delle modifiche, proprio a causa dei continui reati perpetrati che nel corso del tempo sono venuti a galla, e si è quindi reso necessario un maggiore controllo della situazione e una migliore regolamentazione.
Per capire quanto la situazione sia grave, basta pensare che tra il 2013 e il 2015 sono arrivate dalle varie diocesi sparse per il mondo oltre 1200 denunce per casi di abusi sui minori. Numeri raddoppiati in confronto a quelli registrati negli anni precedenti, nonostante Papa Francesco fin dall'inizio del suo pontificato abbia dichiarato guerra su tutti i fronti alle violenze sui minori.