La notte tra il 22 e 23 agosto 2018 una ragazza di 15 anni è stata violentata sulla spiaggia di Jesolo da un giovane straniero conosciuto quella sera. Dopo lo stupro il ragazzo è scappato, mentre la 15enne è stata portata in ospedale e ha sporto denuncia alla polizia di Venezia. Grazie alle telecamere di sicurezza e ad alcune testimonianze è stato possibile rintracciare un venticinquenne con precedenti per spaccio, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale: l’uomo è un immigrato irregolare ma non può essere espulso dall’Italia, ora si trova nel carcere di Santa Maria Maggiore in attesa che il GIP convalidi o meno il fermo.

Violentatore di Jesolo senegalese scoperto in un hotel

La ragazza 15enne violentata da uno straniero a Jesolo aveva sporto denuncia contro il suo aggressore la notte del 22 agosto 2018. La giovane si trovava con alcuni amici in un locale dove ha conosciuto un ragazzo con il quale si è appartata sulla spiaggia. Il giovane le ha usato violenza ed è scappato, ma sono scattate subito le indagini della polizia della squadra mobile di Venezia che hanno permesso di risalire all’aggressore: un venticinquenne immigrato irregolare originario del Senegal con numerosi precedenti penali. Grazie ad un mandato della Procura di Venezia lo stupratore è stato arrestato e incarcerato a Santa Maria Maggiore in attesa di giudizio.

Arrestato Mohamed Gueye grazie alle telecamere

Le telecamere di sorveglianza in piazza Mazzini sono state fondamentali per risalire all’autore dell’aggressione della giovane quindicenne in vacanza a Jesolo sul litorale veneto. Oltre a queste, sono state decisive alcune testimonianze che hanno permesso di risalire all’extracomunitario che si chiama Mohamed Gueye. Il senegalese è stato arrestato in un albergo di Mestre questa notte, anche se la polizia lo aveva sospettato fin da subito perché è una persona ben nota alle forze dell’ordine. Le immagini delle videocamere di sorveglianza lo ritraggono in piazza Mazzini in compagnia della ragazzina e la polizia di Venezia si è subito messa sulle sue tracce: prima di arrestarlo gli agenti hanno dovuto usare alcune precauzioni, perché si tratta di un soggetto pericoloso ed aggressivo e sono riusciti a fermarlo solo perché gli sono giunti a sorpresa dietro le spalle mentre cercava di salire in ascensore.

Il pubblico ministero Massimo Michellozzi che coordina le indagini ha emesso un provvedimento di fermo e Mohamed Gueye è ora nel carcere di Santa Maria maggiore in attesa che il giudice per le indagini preliminari convalidi o meno l’arresto. L’uomo ha avuto diverse condanne in passato ma non può essere espulso dall’Italia perché ha avuto un figlio con una donna italiana.