Nel corso dell'ultima puntata de Le Iene è andato in onda il servizio di Giulio Golia che ha portato alla luce una verità scomoda: spesso, nei supermercati e nei grandi punti vendita della Gdo la merce scaduta non viene gettata, ma riutilizzata e rimessa in vendita.

Gdo, cibi scaduti riutilizzati per ridurre gli scarti

Nel corso del servizio Giulio Golia ha affrontato il tema affermando che, in realtà, la pratica di riciclare la merce scaduta non è un caso isolato, ma, al contrario, è diffuso in vari negozi della Gdo.

Lo dimostrano le varie confessioni dei dipendenti che hanno preferito mantenere nascosta la propria identità per non rischiare il posto di lavoro: dovunque lo scopo è quello di evitare gli sprechi.

Dalle diverse testimonianze ciò che emerge è sconcertante: siamo abituati a vedere negli ultimi anni scaffali sempre pieni di merce, ma questo comporta che tanta sia anche la roba che resta invenduta. Perciò, al fine di non buttare niente e ridurre gli sprechi, i capi della Gdo hanno scelto una strada fraudolenta con cui si commettono delitti nei confronti non solo del commercio, ma anche e soprattutto della salute dei consumatori.

Nella pratica avviene ciò: la carne, il pesce, le uova, il latte e qualsiasi altro prodotto scaduto viene spogliato della sua etichetta riportante la data di scadenza per poi essere rimesso in vendita con una nuova etichetta e una nuova data di scadenza.

E si fa così finché il prodotto appare in ottimo stato e non emana cattivo odore.

La seconda opzione di questi prodotti scaduti è quella di essere riutilizzati per preparare prodotti per la gastronomia: in questo modo la carne ammuffita viene utilizzata per fare polpette e polpettoni, il latte e le uova scadute per fare torte e dolciumi di ogni tipo e anche il pesce viene sfilettato e venduto sotto forma di filetto di orata, di branzino o salmone ad un prezzo superiore a quello normale.

Non sfuggono nemmeno i surgelati: non viene rispettata la catena del freddo e spesso la merce congelata che arriva nei depositi dei supermercati viene ricongelata a distanza di 2 o 3 ore.

Quali sono i rischi per i dipendenti e i consumatori?

Naturalmente, opporsi a questa pratica fraudolenta non è semplice: chi lo ha fatto ha rischiato di essere trasferito in altra sede o, se con contratto a termine, licenziato in tronco. Ma c'è anche la possibilità di punire chi si oppone a turni di lavoro massacranti, per esempio 3 ore al mattino presto e 3 la sera in chiusura, così da annullare totalmente la persona e rendere complicata la propria vita familiare e sociale.

Per i consumatori i rischi sono ancora più grossi: lo dimostrano anche tanti casi di intossicazione denunciati proprio dai dipendenti che hanno rilasciato la propria testimonianza a Le Iene. Ne elenca i pericoli un medico intervistato:

  • gastroenteriti
  • febbre
  • dolori muscolari e ossei
  • vomito e diarrea
  • meningite
  • aborto

Queste patologie sono per lo più causate dai batteri che si annidano nella carne e nella merce scaduta in generale, come la salmonella, Campylobacter, Escherichia Coli e Listeria.

E allora qual è la soluzione?

La soluzione è:

  • controllare l'etichetta e prestare attenzione alla presenza di un asterisco: se c'è, vuol dire che il prodotto è stato rimpacchettato e non è fresco
  • la posizione dell'etichetta: spesso l'etichetta in alto sta a significare che il prodotto è fresco, in basso non lo è più;
  • se non si vuole più far la spesa al supermercato, allora il consiglio è quello di fare la spesa da un amico, presso un piccolo commerciante di cui abbiamo piena fiducia.