Nuovo episodio di far west nella città di Napoli, questa volta in pieno centro cittadino della città all'ombra del Vesuvio. Nella notte, infatti, si è svolto un conflitto a fuoco in via Generale Giordano Orsini, nella zona di Santa Lucia, vero e proprio cuore della metropoli partenopea. Nella sparatoria ha perso la vita un ragazzo di soli quindici anni di età, colpito al torace e alla testa da alcuni colpi di arma da fuoco.

Il racconto dei fatti

Il giovane è stato immediatamente soccorso dagli operatori del personale medico-sanitario del pronto soccorso, giunti prontamente sul posto della sparatoria con un'ambulanza del 118. Il quindicenne è stato subito trasportato d'urgenza, in codice rosso, presso l'istituto ospedaliero 'Vecchio Pellegrini' di Napoli, dove è morto pochi minuti dopo il suo arrivo nel reparto di rianimazione a causa dell'emorragia e delle gravi ferite riportate. Inutile ogni tentativo di salvarlo da parte dei sanitari: i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. I fatti sono avvenuti intorno alle ore 02:30 di oggi, domenica 1 marzo 2020.

Le condizioni di salute del giovane sono appearse sin da subito estremamente tragiche. Da una prima sommaria ricostruzione dell'accaduto, come riporta anche l'edizione online del quotidiano 'Il Mattino' di Napoli, sembrerebbe che la causa del ferimento del ragazzo sia dovuta ad un conflitto a fuoco avvenuto durante la notte tra una baby-gang e i militari dell'arma dei Carabinieri.

Assalto all'ospedale da parte di amici e parenti

L'area del pronto soccorso del nosocomio partenopeo della Pignasecca è stata assalita nel vero senso della parola da parenti, familiari e amici del minore che, appresa la drammatica notizia, sono entrati nel presidio ospedaliero e hanno devastato tutto, distruggendo barelle, macchinari clinici, personal computer e altri arredi e altrezzature.

Solo l'intervento delle forze dell'ordine con gli agenti del locale commissariato di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. A confermare la notizia dell'assalto al pronto soccorso, stigmatizzando con forza tale comportamento, è lo stesso direttore generale dell'A.S.L. Napoli 1 Centro, il dottor Ciro Verdoliva, che ha constatato con un sopralluogo presso l'ospedale gli ingenti danni causati e la totale mancanza delle seppur minime condizioni igienico-sanitarie in seguito al raid. 'Un fatto gravissimo' - ha detto il direttore generale - esprimento piena e totale solidarietò e vicinanza agli operatori del personale medico-sanitario, sempre più spesso vittime innocenti di minacce e insulti.