Circa 90 uomini della squadra mobile della polizia di Stato, nella notte tra il 19 e il 20 giugno, sono stati impiegati in un'operazione a Castelvetrano, il luogo di nascita dell'ultimo superlatitante mafioso Matteo Messia Denaro, Il blitz si è concluso con l'arresto di due uomini, Giuseppe Calcagno di 46 anni e Marco Manzo di 55 anni, originari entrambi di Campobello di Mazara.
Gli investigatori hanno avuto la certezza, suffragata attraverso degli appostamenti ed intercettazioni, che sono dei fedelissimi del superlatitante dal lontano 1993, da quando il boss ha preso il posto del corleonese Bernardo Provenzano alla guida di Cosa nostra siciliana.
I due arrestati avevano la funzione di 'postini'
I due arrestati sono stati considerati dagli inquirenti dei fiancheggiatori del clan mafioso, dei veri e propri postini alle dipendenze della cupola. Messina Denaro avrebbe fatto arrivare i famosi "pizzini" nelle residenze situate nelle campagne tra Mazara del Vallo e Salemi. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, il capo del Pool antimafia di Palermo, e con l'ausilio dell'aggiunto Paolo Guido, ha permesso di scoprire un altro anello di congiunzione.
In questa indagine, in particolare, il boss è risultato essere iscritto nel registro degli indagati in quanto negli anni precedenti, attraverso il lavoro del pluripregiudicato Vincenzo Lo Cascio, che ha svolto in questo caso la funzione di emissario per conto del capo mafia, ha costretto con dei metodi mafiosi gli eredi di un capo mafia deceduto di Partanna, Alfonso Passanante, a cedere un terreno sito nella contrada Zangara di Castelvetrano, ricca di uliveti e vigneti. Proprietà che di fatto è stata posseduta dall'allora boss indiscusso di Corleone Salvatore "Totò" Riina, e che tempo fa è stata sequestrata dalla magistratura. Una tenuta agricola che è stata considerata dal pool la vera e propria base operativa dove i gli ordini scritti del boss sono stati recapitati con la firma di Alessio.
La perquisizione in casa della madre di Messina Denaro
Contestualmente alla richiesta di custodia cautelare dei due uomini, emessa del gip di Palermo la dottoressa Claudia Rosini, gli agenti di polizia hanno provveduto anche alla perquisizione dell'abitazione della madre di Messina Denaro, la signora Lorenza Santangelo. Qui c'è stata la scoperta di un dipinto dove è stato raffigurato il superlatitante secondo i canoni artistici della scuola dell'americano Andy Warhol, con una corona appoggiata sulla testa. Le accuse rivolte contro gli arrestati sono di associazione mafiosa, estorsione e favoreggiamento. Il nuovo Questore di Trapani appena insediato, il dottor Salvo La Rosa, ha espresso una grande soddisfazione per il risultato positivo di questa operazione denominata Ermes 3.