Il paese si ritrova ad affrontare un aumento ancora controllato dei contagi e delle morti causate dal covid-19, ma vista la situazione che altri paesi stanno affrontando in questo momento, il governo ha deciso di rivedere alcuni dettagli del Green pass, come ad esempio la durata, nel tentativo di evitare ulteriori strette per il periodo natalizio. Al momento attuale si tratta semplicemente di ipotesi vagliate da medici e ministri.

Al centro del dibattito anche l'efficacia dei test antigenici rapidi (i cosiddetti tamponi). Secondo quanto affermato da Roberto Speranza, ministro della Salute, ospite da Che Tempo che fa di Fabio Fazio: "Manteniamo le regole esistenti, soprattutto quelle sui viaggi internazionali, ma dobbiamo monitorare con attenzione il quadro epidemiologico. I 12 mesi del Green pass scadono dalla seconda dose: nessuno quindi finora ha un intervallo di 12 mesi dalla seconda dose, riguardo la sua durata valutiamo con il Cts"

Green pass: probabile riduzione della durata per i vaccinati

Attualmente, la validità della certificazione verde è di 12 mesi sia per coloro che sono guariti dal covid, sia per coloro che si sono sottoposti anche alla seconda dose del vaccino, ma l'ipotesi che si sta prendendo in considerazione proprio in questi giorni è quella di ridurre la durata del Green pass a 6 mesi per i guariti ed a 9 mesi per i vaccinati, considerando la variabilità dell'efficacia del vaccino stesso e degli anticorpi prodotti, la cui durata non è possibile calcolare con esattezza.

Green pass: esclusi i tamponi dal rilascio della certificazione

Un'altra ipotesi vagliata è quella di escludere la validità dei tamponi dal rilascio del green pass stesso. Secondo quanto affermato dall'immunologo Guido Rasi, circa un "30% dei positivi sfugge" al controllo e aumenta quindi la possibilità di imbattersi in "falsi-negativi". Dal governo potrebbero valutare l'idea di rilasciare la certificazione solo a coloro che si sottopongono al test molecolare, oppure di rilasciarla riducendone la validità da 72 a 48 ore e da 48 a 24 ore per i test antigenici rapidi, nella speranza di ridurre al minimo i rischi derivanti dai "falsi-negativi".

L'Italia resta in zona bianca

Attualmente non sembrano essere state prese in considerazione eventuali modifiche al sistema delle zone a colori e, nonostante il continuo aumento dei casi, la maggior parte della penisola continua a restare momentaneamente in zona bianca. Allo stesso modo non sono previste strette sui viaggi o sui viaggiatori provenienti dalle nazioni in cui i numeri sono in crescita.