All’inizio del 2020 la pandemia da Coronavirus che ha travolto tutto il mondo ha dato adito alla nascita di varie e strampalate teorie del complotto sull’origine e sulla diffusione del Covid-19. A causa delle difficoltà iniziali e della situazione nuova e complessa, la scienza, la politica, le organizzazioni sanitarie sia globali come l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) che locali non hanno dato una risposta certa e immediata sull’origine e sulla diffusione del contagio da Covid-19: questo in parte ha portato molte persone ad avvicinarsi a teorie del complotto generate e diffuse da network, anche molto potenti sul piano della comunicazione.
Tuttora non esiste una tesi certa e condivisa nella comunità scientifica sull’origine del Covid-19, sono infatti in corso molti studi e indagini, anche se la tesi più accreditata è quella del salto di specie seguita - la tesi ha acquistato credito nella comunità scientifica negli ultimi mesi - dalla possibile fuoriuscita accidentale di un virus naturale da un laboratorio, quello di Wuhan, la città dove il virus è apparso per la prima volta nell’autunno del 2019.
Questa mancanza di informazioni certe e verificate, come spesso succede in condizioni di emergenza, ha dato il via a una serie di complotti nei quali, come sostiene Umberto Eco, le persone cercano una facile risposta alle proprie ansie.
“La psicologia del complotto nasce dal fatto che le spiegazioni più evidenti di molti fatti preoccupanti non ci soddisfano, e spesso non ci soddisfano perché ci fa male accettarle”, afferma Eco. Vediamo di seguito alcune teorie del complotto non verificate e false sul Coronavirus.
La teoria del complotto legata a Bill Gates
Il fondatore di Microsoft Bill Gates è da tempo al centro di molte teorie del complotto ed è inevitabilmente stato anche inserito in quella che secondo alcuni lo vedrebbe come il finanziatore della pandemia da Coronavirus.
Secondo diversi network della disinformazione statunitense tra cui InfoWars Gates avrebbe finanziato attraverso la sua fondazione la Bill and Melinda Gates Foundation un evento che si è svolto qualche mese prima della pandemia e in cui si sarebbero poste le basi per la pandemia stessa, visto che Gates ne sarebbe stato al corrente.
L’esercitazione si è svolta veramente - si tratta di Event 201 - ma non ha nulla a che fare con il Covid-19: è stata infatti una esercitazione fatta insieme alla John Hopkins University su una possibile pandemia usando come modello il virus della SARS. Gates è stato attaccato anche da Robert Francis Kennedy Jr., che da anni diffonde teorie del complotto sui vaccini attraverso Children’s Health Defense: Kennedy è stato tra i primi - in Italia è stato seguito anche da Diego Fusaro - a sostenere che Gates guadagna con i vaccini e che quindi in un certo senso sarebbe dietro alla pandemia. Ovviamente nessuna di queste teorie è sostenuta da alcuna prova.
Il Covid come arma biologica artificiale
Un’altra teoria che ha avuto grandissima diffusione in merito al Coronavirus è quella in cui si sostiene che il Covid-19 sia stato creato artificialmente in laboratorio e usato come arma biologica contro la popolazione mondiale.
La teoria complottista era stata diffusa nel gennaio 2020 da siti di disinformazione come NaturalNews, che già in passato aveva etichettato Ebola come “arma biologica” senza però avere alcun fondamento scientifico per sostenere questa affermazione. La rivista scientifica Nature nel febbraio 2020 precisava che “il genoma del nuovo virus è identico al 96% a un coronavirus di pipistrello” quindi era altamente probabile un salto di specie. Non è vero che il Coronavirus è stato dunque creato intenzionalmente in laboratorio tanto che nel marzo 2020 proprio Nature aveva pubblicato un articolo secondo cui “Il virus non è un costrutto di laboratorio o un virus intenzionalmente manipolato".
Coronavirus e 5G: un complotto che intreccia due ambiti completamente distaccati
Dopo anni di annunci e sperimentazioni la nuova rete ultra veloce - il 5G quella di quinta generazione - è diventata realtà. Sarà centrale nei prossimi anni per lo sviluppo dell’internet delle cose. Questa rivoluzione tecnologica che già da anni viene contestata - senza alcuno studio scientifico - perché sarebbe pericolosa per la salute umana, con l’arrivo della pandemia ha trovato un nuovo alleato: il Covid-19, a cui sarebbe strettamente legata visto che ne garantirebbe la diffusione. La prima traccia di questa teoria è apparsa su un sito francese, Les Moutons Enragés. Su questo sito si dava molto spazio a errate teorie mediche intorno al 5G come ad esempio possa causare il cancro, ma anche che potesse in qualche modo veicolare il contagio da Covid, in seguito a queste pubblicazioni in Gran Bretagna sono stati incendiati alcuni ripetitori 5G.
In seguito a questi eventi il dottor Simon Clarke, professore di microbiologia all'Università di Reading, ha descritto le affermazioni secondo cui il 5G trasmette il virus o sopprime il sistema immunitario, rendendo così le persone più vulnerabili ad esso, come "completa spazzatura". Inoltre una commissione internazionale sulle radiazioni ha completamente escluso una qualche correlazione tra diffusione del Covid-19 con la tecnologia 5G.
Curare il Covid-19 con Plasma e idrossiclorochina: le fake news diffuse da Trump e Salvini
Quando si parla di cure per il Covid-19 bisogna essere chiari: nessuna cura è stata al momento validata dagli enti internazionali come EMA (L'Agenzia europea per i medicinali) o FDA (La Food and Drug Administration), ci sono speranze di cura in due pillole antivirali prodotte da Pfizer e Merck-MSD ma che ancora attendono le revisioni e l’approvazione.
Nel maggio 2020 il leader della Lega Matteo Salvini in una diretta Facebook aveva insinuato, senza alcun elemento scientifico in mano, che il plasma iperimmune di pazienti guariti potesse essere usato per curare i malati. Questa affermazione, già grave di per sé, era stata anche posta in modo dubbioso, ponendo questa possibile cura in modo complottista, così diceva il senatore Salvini: “Un cittadino potrebbe pensare che la tengono nascosta perché è gratuita e ci sono altri interessi dietro”. Giuseppe De Donno, direttore della Pneumologia e dell’Unità di Terapia intensiva respiratoria all’ospedale Carlo Poma di Mantova che nel maggio 2020 stava lavorando proprio allo studio del plasma ed era stato più volte accostato a testi complottiste, aveva così smorzato le tesi di Salvini: “Se la malattia ha lavorato a lungo fino a compromettere la funzionalità degli organi non c’è plasma che tenga”.
Anche Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del policlinico di Pavia, aveva smentito le parole di Salvini: “Questa cura non sarà la soluzione del problema”. Proprio negli stessi giorni in cui Salvini dava spazio a questa teoria infondata,dall’altra parte dell’oceano l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva consigliato alla popolazione di iniettarsi idrossiclorochina, un farmaco antimalarico e per l’artrite reumatoide. Completamente senza evidenze scientifiche o farmacologiche l’allora presidente Usa invitava a curarsi con questo farmaco che assunto da persone che non ne hanno bisogno potrebbe portare a effetti collaterali anche gravi. In rete sono anche comparsi vari articoli da siti di disinformazione che davano come per buoni altri rimedi assolutamente fantasiosi come acqua e limone, l’assunzione di vitamina C, oppure che potevano portare a gravissimi effetti come il biossido di cloro, un potente sbiancante.
La teoria che vede Bill Gates finanziare i vaccini per installare “Tracker” sottocutanei per controllare la popolazione
Una teoria del complotto assolutamente distorta prende le mosse dai finanziamenti che Bill Gates tramite la sua fondazione elargisce agli istituti di ricerca. Proprio da un finanziamento devoluto al MIT di Boston per finanziare un progetto per tracciare le vaccinazioni con un liquido sottocutaneo che può interagire con uno smartphone, i cospirazionisti hanno lanciato la teoria dei microchip installati per sorvegliare le persone nei loro spostamenti. Ovviamente quanto ripreso dai complottisti non ha nulla di vero.In realtà lo strumento sviluppato nella ricerca oltre a non essere collegato per alcun motivo al Covid-19 non permette affatto di geolocalizzare le persone.
Più volte Gates in pubblico ha parlato della necessità di un certificato digitale per capire chi è vaccinato, ma non ha mai parlato di microchip.
Soros avrebbe finanziato la ricerca e la diffusione del Coronavirus
Come Bill Gates anche George Soros, per la propria posizione si ritrova spesso al centro delle fake news, in particolare è stato accostato più volte alla diffusione del Coronavirus. Essendo Soros un magnate facoltoso ha investimenti in molte aziende nel mondo, una di queste è una casa farmaceutica con sede proprio a Wuhan. I teorici del complotto hanno unito le cose diffondendo la falsa notizia secondo cui proprio Soros era il proprietario dei laboratori da cui si era diffuso il contagio da Coronavirus, per decimare e controllare la popolazione. Anche in questo caso si tratta di notizie di fantasia senza alcuna prova scientifica o documento per sostenerle.