Tra mostre, rassegne e concerti, la calda estate napoletana prosegue senza tregua in una città che anche quest’anno  ha attirato migliaia di visitatori. Il ritmo serrato degli eventi, la vasta proposta del capoluogo campano e l’imbarazzo della scelta paiono avere, ancora una volta, un unico comune denominatore: la cultura.

L'Istituto: più di 70 anni di storia

L’Istituto italiano per gli Studi Storici di Napoli ha infatti annunciato, all’indomani della scadenza del 29 Luglio del bando per l’assegnazione di 15 borse di studio per l’anno accademico 2016/2017, la sua apertura straordinaria per tutto il mese di Agosto. Fondato nel 1946 da Benedetto Croce col proposito di avviare i giovani «all'approfondimento della storia nei suoi rapporti sostanziali con le scienze filosofiche della logica, dell'etica, del diritto, dell'economia e della politica, dell'arte e della religione», l’Istituto garantirà anche quest’anno l’accesso alle proprie strutture non solo agli studenti, ma a tutti coloro che desiderino consultare la sua fornitissima biblioteca.

 La Biblioteca di Benedetto Croce, sita a Palazzo Filomarino proprio come l’Istituto che ne è un ampliamento, è un patrimonio inestimabile  e vanta tra i suoi numerosissimi finanziatori enti privati e pubblici, da Banca d’Italia, il gruppo San Paolo-IMI e Mediobanca al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Regione Campania e il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica. Il repertorio si basa su 120.000 volumi, oltre 400 periodici correnti di argomento filosofico, storico e letterario e gli archivi personali di Carlo Cantoni, Fausto Nicolini e Adolfo Omodeo.

Essi sono frutto di acquisizioni, scambi e donazioni, nonché una preziosissima risorsa non solo per i borsisti (circa 1.300 fino ad oggi), ma per intellettuali, studiosi, docenti e persino turisti. 

Difatti, oltre ai consueti servizi che l’Istituto offre tutto l’anno, tra scaffali aperti per il Fondo periodici e il Fondo antico (di cui fanno parte rarissime edizioni del Cinquecento, Seicento e Settecento), consultazione delle pubblicazioni e dei volumi dal catalogo sia italiano che internazionale, accesso al wi-fi e alle banche dati digitalizzate per facilitarne la fruizione. Durante tutto il mese di Agosto saranno inaugurate una serie di mostre, curate dallo stesso personale della struttura e indirizzate proprio a tutti coloro i quali abbiano deciso di trascorrere le vacanze nel capoluogo partenopeo.

Dall’analogico al digitale

Se da un lato è la cultura il fil rouge che lega l’aspettativa dei visitatori col valore impagabile dell’offerta, è il passaggio dall’analogico al digitale a esercitare quella smisurata attrattiva che è valsa all’Istituto il triplo delle presenze rispetto agli anni passati. “E’ proprio per una questione di fruibilità – spiega Marta Herling, Segretario generale dell’Istituto – che sono stati avviati processi di digitalizzazione”. Uno di questi, intitolato suggestivamente “Dall’antiporta al portale: le Cinquecentine della Biblioteca dell’Istituto in formato digitale”, è stato finanziato direttamente dall’Unione Europea nell’ambito del programma “La cultura come risorsa”.

In sostanza, si tratta di ben 200.000 immagini, tratte dal Fondo Cinquecentesco della Biblioteca, che saranno diffuse in tutto il circuito culturale sia europeo che extraeuropeo.

“A settant’anni esatti dalla sua fondazione, l’Istituto italiano per gli Studi Storici prosegue la nostra missione per l’alta formazione e ricerca umanistica”, ha aggiunto la Herling, ponendo poi l’accento su quanti siano stati e continuino ad essere i “giovani studiosi che hanno beneficiato di una borsa di studio che ha consentito loro di risiedere a Napoli e di portare avanti ricerche che hanno animato la vita intellettuale dell’istituto e di formarsi all’insegnamento di illustri studiosi di atenei internazionali”Considerato l’entusiasmo col quale i suoi funzionari portano avanti questa missione, una visita all'Istituto è d'obbligo.