Dal congresso dell'Uci, che si è svolto nei giorni scorsi a Nizza, sono uscite le prime linee guida per la riforma del calendario del Ciclismo che dovrebbe entrare in vigore già nella stagione 2026. Il Presidente del massimo organo del ciclismo mondiale, David Lappartient, ha annunciato che il nuovo calendario dovrà seguire dei criteri che tengano conto dei cambiamenti climatici e della sostenibilità. L'idea è quella di accorpare in un unico blocco tutte le corse che si svolgono nella medesima area, pensando anche a quando poter trovare delle condizioni climatiche non così estreme come avvenuto, in alcuni casi, negli anni scorsi.
Lappartient ha confermato che la Vuelta Espana sarà coinvolta in questa riforma, per evitare le temperature torride delle ultime edizioni, e che anche l'apertura della stagione non si dovrebbe più svolgere in Australia, visto che il Tour Down Under si sposterebbe in chiusura.
Lappartient: 'Cambiamenti con un impatto positivo'
Il calendario 2025 del ciclismo professionistico è già completo e ufficiale e seguirà quasi interamente quello della scorsa stagione. Le uniche novità saranno i ritorni alle date originali di quelle corse, come la Clasica San Sebastian, che erano slittate nella passata estate per fare spazio alle Olimpiadi di Parigi. Per il futuro, invece, si preannuncia una riforma sostanziale che potrebbe entrare in vigore, almeno con un primo blocco di novità, già nel 2026.
Durante il congresso che si è tenuto a Nizza, l'Uci ha istituito un gruppo di lavoro che studierà le possibili modifiche da applicare al calendario del ciclismo professionistico. Di questo gruppo fanno parte i rappresentanti delle squadre, dei corridori e degli organizzatori di corse. "Se si cambia qualcosa, ci deve essere una ragione per farlo e per risolvere un problema" ha dichiarato il Presidente dell'Uci David Lappartient, che vuole costruire un calendario all'insegna della sostenibilità, con meno spostamenti di tutto il carrozzone che ruota attorno al ciclismo professionistico e quindi meno emissioni.
Lappartient ha dichiarato che il Giro d'Italia e il Tour de France resteranno nelle loro posizioni attuali, almeno in questa prima fase della riforma, mentre la Vuelta Espana dovrà trovare una nuova collocazione a causa delle temperature torride che hanno segnato le ultime edizioni della corsa. Lappartient non ha dato informazioni sulle nuove date della Vuelta, ma visto che il resto della stagione appare ben strutturato e pieno, una delle poche soluzioni sembra quella di far slittare di qualche settimana la corsa.
Il Presidente dell'Uci ha annunciato che questa riforma coinvolgerà anche le corse australiane che da molti anni segnano l'avvio del calendario World Tour. Il Tour Down Under è ormai la classica apertura della stagione del ciclismo, già a metà gennaio, e negli ultimi anni a questa corsa si è aggiunta anche la Cadel Evans Great Ocean Road Race. "Queste corse a volte devono fare i conti con temperature intorno ai 45 gradi. E' bello iniziare l'anno lì, ma potremmo cambiare il calendario ed andarci per la chiusura della stagione. Se sì, con quali corsi iniziare? È bene porsi queste domande. Se si apportano effettivamente dei cambiamenti, questi devono essere logici e avere un impatto positivo", ha dichiarato Lappartient.
Ciclismo, il calendario 2025
In attesa della riforma che potrebbe avvenire nel 2026, il calendario del ciclismo 2025 rimarrà con la sua struttura consolidata. La parte del World Tour sarà in Australia con il Tour Down Under, dal 21 al 26 gennaio, a cui seguirà la Cadel Evans Great Ocean Road Race il 2 gennaio. Nel mese di febbraio è in programma solo lo UAE Tour, dal 17 al 22, mentre in Europa la prima corsa WT è la Omloop Het Nieuwsblad del 1° marzo.
Le classiche monumento della primavera iniziano il 22 marzo con la Milano Sanremo, continuano con Fiandre e Roubaix il 6 e il 13 aprile, per concludersi il 27 aprile con la Liegi. Il Giro d'Italia scatta il 9 maggio, il Tour de France il 5 luglio e la Vuelta Espana il 23 agosto. La chiusura sarà con il classico Lombardia dell'11 ottobre.
