“Sembra davvero poco tempo fa” così ieri sera mia zia commentava mentre guardava la miniserie di Rai uno diretta da Riccardo Donna. Eppure il tempo è passato. Era il 1961, nel pieno del boom economico, quando negli studi Rai trionfava l’allegria, la buona musica e soprattutto la qualità che oggi, per diversi motivi, scarseggia. Di sicuro ieri sera C’era una volta Studio Uno ha letteralmente incollato allo schermo circa 7 milioni di persone, con uno share del 25,7%.
Sono tornate in scena le figure di Antonello Falqui e Guido Sacerdote, due grandi autori televisivi del passato, spesso dimenticati, ma che hanno introdotto importanti novità in televisione. “Studio uno” è stato il primo vero varietà in Italia, è ricordato soprattutto per il grande coreografo Don Lurio e le mitiche gemelle Kessler, quest’ultime entrate ormai nell’ immaginario di intere generazioni. Tra il 1961 e il 1966 in casa Rai si assiste a uno show inusuale per l’epoca che riporta la serenità, dopo un periodo molto tormentato.
Un ottimo cast e una ricostruzione abbastanza puntigliosa degli eventi ha garantito il successo.
Nel cast di C’era una volta Studio Uno tra gli interpreti figurano principalmente tre donne: Alessandra Mastronardi nei panni di Giulia, un’addetta al servizio opinioni sul gradimento televisivo dei programmi Rai; Giusy Buscemi invece è Elena, l’aspirante cantante ma che per diverse circostanze diventa una sarta; Diana Del Bufalo interpreta Rita, una ballerina del varietà. Tra le figure maschili compaiono: Gianpaolo Morelli ha il ruolo del dirigente Rai Bocci, Antonello Fassari (lo ricordiamo in “Selvaggi” e nei “Cesaroni”) è Mariotti, un importante dirigente Rai e Domenico Diele (uno dei protagonisti della serie 1992) nei panni di Lorenzo, un giovane scapestrato che pian piano diventa un programmista.
Questi sono soltanto alcuni degli attori principali.
Tutto ruota direttamente o indirettamente agli studi Rai.
I due autori già menzionati prima, Antonello Falqui e Guido Sacerdote, si muovono in uno sfondo dove dominano incontraste le tre figure femminili: Giulia, Elena e Rita. Compaiono sulla scena gli amori, le vicissitudini e la vita reale delle protagoniste. Questo è il vero nucleo tematico di C’era una volta Studio Uno. Tutte e tre per i motivi più svariati lavorano in Rai cercando di trasmettere la loro passione. Devono entrare nelle grazie del mondo maschile, impresa non facile per le ragazze dell’epoca. Riescono lentamente a sconfiggere il pregiudizio e la loro timidezza. Stasera non sappiamo cosa ci aspetta, ma sicuramente se questi sono i presupposti sarà un finale non privo di colpi di scena.