Grazie a un mercato di oltre 1 miliardo di fatturato annuo (+6,9% rispetto al 2014), l’industria del videogame italiano dimostra di avere tutte le carte in regola per essere una delle più promettenti realtà economiche per il futuro del Paese. Dietro a questi dati di successo si nascondono professionalità differenti (dal programmatore ai creatori di Grafica 3D, dal Game Designer al Visual Developer) e aziende fatte da giovani imprenditori. E proprio gli studi di sviluppo hanno contribuito a fare del mondo del videogame italiano il 10° mercato nel panorama globale e il 4°in Europa.
In Italia si contano circa 120 studi che realizzano Videogiochi per pc, console o smartphone. Di queste aziende il 12% risiede nel Lazio (in particolare nella provincia di Roma).
Proprio la Regione Lazio occupa il 3° posto per concentrazione di studi di sviluppo in Italia, dietro soltanto a Lombardia e Piemonte. Sono aziende formate per lo più da giovani, contano in media circa 2 anni di vita (ma non mancano realtà più “anziane”) e sono composte mediamente da 4-5 persone, alcune delle quali arricchite da precedenti esperienze all’estero come UK o USA.
La crescita del settore videoludico ha rappresentato in questi anni un’opportunità in termini occupazionali, grazie anche all’esigenza di nuove figure professionali non reperibili sul mercato.
Alcune realtà specializzate nella formazione di professionisti del settore stimano che, a livello internazionale, le opportunità di lavoro per gli studenti che seguono i corsi di Programmazione, Grafica 3D, Game Design, Visual Development possono arrivare ad una percentuale di placement post diploma che supera il 70%, con punte del 90% per i grafici, che trovano spesso lavoro prima di finire il percorso di studi.
Ma ai lavori più “tecnici”, legati alla programmazione, la crescente complessità strutturale del videogioco ha portato anche a una maggiore richiesta di sceneggiatori, musicisti, compositori, storici dell’arte e professionisti su più campi ai quali spetta il compito di “raccontare una storia” così come già fanno da anni film, opere teatrali, libri…
I casi virtuosi del Lazio
Nel Lazio, negli ultimi anni, sono nate realtà che si sono affermate a livello nazionale e in tutto il mondo, grazie a prodotti di ottimo livello e al supporto delle major del settore.
Tra tutti segnaliamo:
Kunos Simulazioni: Kunos Simulazioni è una software house, con base vicino Vallelunga, specializzata nello sviluppo di simulatori di guida. La società ha iniziato nel 2005 e, negli anni, è cresciuta fino a coinvolgere diverse figure professionali. Nel 2013 lo studio lancia Assetto Corsa, il gioco che nel 2014 vince il Premio Drago D’Oro per la miglior realizzazione tecnica.
Redbit Games: Azienda con sede in Via Ostiense, specializzata in app per smartphone. In tre anni, i loro giochi sono stati scaricati oltre 100 milioni di volte in 150 Paesi nel mondo. Oggi 2 milioni di persone al mese si mettono alla prova con uno dei loro giochi.
Storm in a Teacup: Diventata famosa per N.E.R.O.
(Nothing Ever Remains Obscure), il gioco multipiattaforma distribuito in tutto il mondo e vincitore di numerosi premi, tra cui anche il Drago D’Oro promosso da AESVI come Miglior Videogioco Italiano, ha all’attivo due giochi e un terzo in arrivo.
Interactive Project: Incubata presso Luiss Enlabs, Interactive Project è uno dei principali sviluppatori e publisher di giochi da corsa multipiattaforma e cross device (ovvero si può giocare lo stesso gioco su più dispositivi – ad esempio console e smartphone – senza doverlo ricomprare). La società ha tre titoli all’attivo, uno dei quali nominato, nel 2014, per la categoria Selected Project Finalist alla San Francisco Game Connection America.