Presentato ufficialmente nell'ultima edizione del Torino Film Festival - conclusosi lo scorso 2 dicembre - "Seven Sisters" è il nuovo film che vede protagonista Noomi Rapace, attrice pluripremiata e conosciuta soprattutto per aver interpretato il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia svedese di "Uomini che odiano le donne".

La pellicola è diretta da Tommy Wirkola, regista che finora non era entrato propriamente nelle grazie della critica, avendo al suo attivo titoli mediocri come "Hansel & Gretel: cacciatori di streghe" e "Dead Snow".

Questa volta, invece, Wirkola sembra essere riuscito a cogliere nel segno, realizzando un action-movie di tutto rispetto, forse anche grazie alla buona sceneggiatura di Max Botkin e Kerry Williamson.

La trama

In un futuro distopico non troppo inconcepibile, la sovrappopolazione della Terra ha causato disastri e carestie. Per tale ragione, i governi mondiali decidono di applicare la "legge del figlio unico", obbligando le famiglie che procreano più figli ad ibernare i secondogeniti in attesa di un mondo più fecondo. Contravvenendo a tale imposizione, Terrence Settman (Willem Dafoe) decide di tenere segretamente con sé le sue sette nipotine (tutte interpretate da Noomi Rapace).

Ad ogni gemella viene attribuito il giorno della settimana in cui le è permesso uscire di casa (Lunedì potrà uscire di lunedì, Martedì di martedì, ecc.), ma per la società ognuna di loro risponde al nome dell’unica e sola Karen Settman. Il loro piano, però, è destinato ad essere scoperto dalla perfida dottoressa Cayman (Glenn Close) che aprirà una terribile caccia all'uomo contro le sette gemelle.

Un action futuristico

Liberamente ispirato al romanzo breve "2BR02B" di Kurt Vonnegut, "Seven Sisters" è un film d'azione che, però, dimostra di avere un'anima. Non si limita a concentrarsi solo sulle adrenaliniche scene di lotte e inseguimenti - che pure abbondano considerando il genere - ma si fa latore di un messaggio concreto, quello dell'inquinamento globale, e rappresenta una situazione di criticità che non ci è poi così difficile immaginare.

Dalle tematiche ecologiche alla crudeltà dei regimi totalitari, la pellicola cavalca senz'altro l'onda dei recenti successi in ambito fantascientifico di saghe come "Hunger Games", "Divergent" e "Maze Runner", tratti a loro volta da romanzi distopici che hanno suscitato un incredibile favore di pubblico.

Il fiore all'occhiello di "Seven Sisters" risiede nell'ottima interpretazione della Rapace, che si cala egregiamente in sette personalità ben distinte e differenti, dando prova di estrema credibilità e coinvolgendo lo spettatore. Pur perdendosi un po' nella seconda parte dove il genere action prende il sopravvento su quello fantascientifico, "Seven Sisters" è l’ennesima operazione riuscita della produzione Netflix che, evidentemente, continua a regalarci buoni prodotti di intrattenimento.