I Systerm of a Down sanno come accontentare il loro pubblico: per tutti i fan della band è in arrivo una grande occasione, quella di riascoltare i dischi su vinile: i loro cinque album saranno tutti ristampati e disponibili nei negozi e andranno ad arricchire la collezione di vinili di molti collezionisti e collezionisti musicali, un po' come la prossima uscita di rarità che impreziosirà gli scaffali dei fan dei Beatles.
Gli album, da System Of A Down a Toxicity“, da Steal This Album! a Mesmerize” e il loro ultimo “Hypnotize“ sono pochi se si pensa che la band è in attività da molti anni: ma è altrettanto vero che la band ama concentrarsi maggiormente sui concerti.
Aspettando il nuovo album
Gli album, che saranno ripubblicati in una nuova edizione in vinile, presto potranno arricchirsi di un nuovo prodotto? Attualmente la band sembra essere in un periodo di pausa: non sono al momento previsti concerti e nessun tour finora è stato programmato. L'estate prossima, piena di concerti metal in Italia come quello degli Slipknot, difficilmente li potrà vedere in tour in Europa.
Questo farebbe pensare che possano prendersi più tempo per lavorare al disco, ma purtroppo le cose non sembrano prendere questa direzione. Ci sarà da aspettare e anche non poco. Non è infatti una novità che molti si aspettano un album dalla band di origine armena, il sesto disco nella carriera dei System of a Down.
Anche perché l'ultimo disco risale ormai a quasi 13 anni fa.
Recentemente il bassista della band Shavo Odadjian ha parlato, sfogandosi, di quello che potrebbe essere il nuovo disco: il bassista ha fatto sapere che il gruppo ha molto materiale su cui lavorare, anche se sarà difficile che possa uscire in tempi brevissimi. Non ha infatti nascosto la sua delusione: fosse per lui sarebbe ora di lavorarci su, ma essendo in quattro, il processo sarà un po' più lungo.
'Voglio suonare e fare musica'
Se quindi i tempi saranno piuttosto lunghi, nonostante l'impazienza dei fan, Odadijan ha comunque sottolineato che tutto all'interno della band deve avvenire con naturalezza: "Voglio suonare e fare musica, non mi sono unito ad una band per smettere di fare musica, ma non posso obbligare nessuno a salire sul palco, e allo stesso tempo non lo posso forzare ad entrare in studio di registrazione".
Ed è lo stesso bassista dei SOAD ad aver realizzato un piccolo documentario che potete guardare qui sotto
Il bassista inoltre non ha nascosto come il gruppo abbia bisogno seriamente di motivatore, uno psicologo o un coach, che possa motivarli e aiutarli. Quello che farebbe al caso della band sarebbe qualcuno che si segga in mezzo a loro e gli dica cosa bisogna fare, e che li faccia riflettere su quelli che sono o potrebbero essere i loro sbagli.
La band resta comunque unita: il bassista sottolinea che si vogliono ancora tutti bene e i rapporti non sono minimamente incrinati. Forse è l'equivalente di quello che in letteratura viene definito il blocco dello scrittore. Passerà anche a loro?