Una missione archeologica partita nel 2021, coordinata dall'Università Statale di Milano, per effettuare degli scavi, nei pressi dell'antica città egizia di Assuan, ha permesso di scoprire un manufatto importante, come ha riferito la docente della cattedra di Egittologia dello stesso ateneo meneghino Patrizia Piacentini. È stato scoperto un sepolcro, dove all'interno sono state rinvenute in totale 20 mummie.
La stessa professoressa ha affermato: “E' una tomba comune che accoglie più di una famiglia”
La missione è guidata dalla professoressa esperta in antichità egizie
La stessa docente, capo della missione archeologica nel sito che si trova a sud dello stato egiziano, ha messo in evidenza anche il ritrovamento di altri reperti considerate dalla stessa Piacentini molto significativi, come delle tavole per le offerte, pannelli di pietra sul quale sono stati impressi degli geroglifici, una collana di rame incisa in greco, delle sculture in legno raffiguranti la divinità “Ba” ed altro materiale.
La tomba è composta di due parti distinte ma collegate
Il direttore generale delle antichità del sito archeologico di Assuan e Nubia, il dottor Abdel -Moneim Said Mamhoud, ha dato la sua interpretazione sulla composizione del monumento sepolcrale, mettendo in evidenza la sua composizione in due distinte parti.
Il primo blocco è costituito da un edificio rettangolare edificato con blocchi di pietra arenaria coperti da mattoni di fango, il secondo blocco è stato scavato nella roccia, dove all'interno si trovano quattro camere funerarie. Nella ricognizione nella zona, che si trova vicino al Mausoleo dell'Aga Khan, sono stati rinvenuti anche dei sarcofagi in buono stato di conservazione, alcuni in arenaria ed altri in argilla. La tomba è stata anche oggetto in passato di un incendio, di cui si sono ritrovate le tracce. Secondo gli esperti, questo tipo di sepoltura è il primo esempio di questo genere di monumenti funerari ritrovato nella zona. Questo sepolcro, tuttavia, nel corso dei secoli, è stato “visitato” dai tombaroli, come è stato segnalato, durante il corso degli scavi, dai componenti della spedizione.
Ma questo aspetto non ha impedito, tuttavia, il ritrovamento di alcune mummie, come quella di una uomo sul quale è stata rinvenuta una collana di rame sul quale è stato inciso il suo nome, Nikostratos, suscitando l'interesse degli studiosi, come anche il materiale emerso dagli scavi. Infatti sono stati ritrovati, inoltre, anche resti di animali, e questo particolare ha fatto supporre agli archeologi anche un utilizzo votivo della stessa struttura. I reperti sono stati già inventariati e messi sotto tutela archeologica.