La storia ci ricorda che il nazista Adolf Hitler, Fuhrer del Terzo Reich dal 1934 al 1945, in seguito all'avanzare delle forze sovietiche verso le porte di Berlino, sconfitto e nascostosi nel suo bunker, si suicidò con un colpo di pistola alla tempia destra dopo aver fatto ingerire una fiala di cianuro all'amante Eva Braun. Nel testamento scritto di pugno prima di morire, vi fu l'ordine di portare i corpi all'aperto e bruciarli.
Il suo desiderio fu compiuto; trasportato fuori dal bunker venne cosparso di benzina e dato alle fiamme, insieme a quella che fu l'ex amante diventata sua moglie il giorno prima della morte. I resti furono ritrovati e, grazie alle impronte dentali, i servizi segreti del KGB 'dissero' di averlo identificato annunciandone il decesso. Questa tesi ancora oggi resta un Enigma e fa discutere in quanto alcuni documenti in mano ai sovietici, affermerebbero che i corpi carbonizzati furono seppelliti in luoghi da li distanti e che il test del DNA sul cranio, fino ad allora creduto suo, era invece di una donna sotto i 40 anni.
Teoria sulla fuga di Hitler
I vari enigma e le ipotesi susseguitesi nel tempo, hanno voluto far credere al mondo intero che il Fuhrer Adolf Hitler, considerato un'entità divina, amato e rispettato, ispirazione di scrittori, cantanti, drammaturghi e registi, non fosse mai realmente morto, ma invece fuggito e nascostosi in altre località del mondo. Nel gennaio 2014, una studentessa comunicò la presunta morte di Hitler all'età di 95 anni, avvenuta nel 1984, vissuto quel tempo in Brasile sotto le mentite spoglie di un certo Adolf Leipzig. Nel tentativo di dare conferma alle sue bizzarre ipotesi, oltretutto raccontate in un libro titolato "Hitler in Brasile", Simoni Renee Guerreiro Dias (autrice e nome della studentessa), chiese di riesumare il cadavere di Leipzig per il test del DNA, reso possibile grazie a una parente ancora in vita.
Non è difficile pensare che le sue parole possano dire il vero, in quanto, molti tedeschi fuggiti dalla Germania in seguito alla disfatta, si sono scoperti nel tempo rifugiati in Brasile.
La 'rivelazione' di Erman Guntherberg
Ad alimentare le diverse chiacchiere sulla discussa fuga di Adolf Hitler alla fine della seconda Guerra Mondiale, si aggiungerebbe la strampalata rivelazione di un uomo tedesco, certo Erman Guntherberd, affermante essere il Fuhrer alla veneranda età di 128 anni. La notizia, in seguito confermata quale bufala dell'anno e rilasciata al giornale El Patriota dall'ipotetico più grande criminale del '900, è stata diffusa in rete dal World Daily News Report, considerato per eccellenza il sito web satirico di contenuti immaginari.
L'ingresso in Argentina sarebbe avvenuto nel '45, grazie a un passaporto falso rilasciatogli dalla Gestapo e che gli avrebbe permesso di nascondersi in tutti questi anni. Guntherberg dice di parlare solo ora, perché i servizi segreti israeliani hanno deciso di interrompere la caccia ai criminali di guerra. Oggi si scopre non esistere nessun Erman Guntherberg e nemmeno il quotidiano El Patriota. Chi ha creduto alla bufala avrà sorriso ma dovrà riflettere, quando s'accorgerà che in essa c'è già la storia che la rende un enigma.