Passeggiando per le antiche vie di Venezia capita di ascoltare i più strani aneddoti, vecchie storie spesso ormai quasi dimenticate ma che conservano tutto il fascino della memoria storica di una città.

Uno di questi racconti parla di uno spirito inquieto che farebbe sentire il suo triste e melodioso canto nelle belle sere d'estate

Si tratterebbe niente meno dell'infelice prima moglie di Marco Polo, arrivata con lui dal Catai, dopo il ritorno del mercante dall'Oriente e il suo lungo soggiorno alla corte del Kubilai Khan.

La ragazza, Hao Dong, figlia minore dell'imperatore, si innamorò di Polo a prima vista e i due decisero di sposarsi subito, vivendo a corte per molti anni prima di prendere la decisione di tornare insieme a Venezia. Il mercante, però, preso dall'amore per la moglie, donna di grande bellezza e fascino, non prese in considerazione l'idea dell'effetto che il suo matrimonio avrebbe avuto sulla famiglia e sui concittadini che, da subito, misero la donna al bando.

L'unione non cristiana di Marco Polo con una giovane di origine straniera generò uno scandalo tale che Hao Dong fu costretta a vivere reclusa nel palazzo del marito, sognando la sua terra lontana e i grandi onori che laggiù le erano sempre stati concessi.

Nel Catai la ragazza, come figlia dell'imperatore, aveva vissuto circondata dall'affetto e dal rispetto della famiglia reale e dei suoi sudditi ed era considerata quasi una giovane dea. A Venezia la famiglia del marito la guardava con ostilità, considerandola solo una sorta di concubina che l'uomo aveva condotto con sé dopo il suo viaggio. Le giornate, per Hao Dong, dovevano essere terribilmente lunghe e penose, soprattutto mentre Marco Polo era lontano da casa e la donna aveva come unico svago cantare con la sua voce melodiosa canzoni della sua terra, affacciata al balcone del palazzo. Chi passava per la strada spesso udiva quelle note struggenti, senza capire però da dove provenissero, poiché Hao Dong, celata dai ricchi tendaggi delle finestre, non si lasciava scorgere.

Nel 1298, durante una delle sue imprese, Marco Polo venne catturato dai genovesi, gettando nella disperazione la giovane moglie che non aspettava altro che il ritorno dell'unica persona che la amava in quella città terribile. Ma la sorella di Polo, sperando così di liberarsi della scomoda cognata e di vederla tornare in Catai, le diede la notizia che il marito era morto durante la prigionia e Hao Dong, impazzita dal dolore, secondo la leggenda, si diede fuoco alle vesti gettandosi da una delle finestre nel canale sottostante.

Cosa dice la tradizione popolare

La tradizione popolare vuole che, ancora oggi, passando per il ponte nei pressi del palazzo, si oda il canto struggente della sfortunata principessa, senza mai riuscire a scorgerne le sembianze.

Ad alimentare ulteriormente questa leggenda, durante gli scavi del teatro Malibran, sarebbero stati trovati i resti di una donna di origine asiatica sepolta con un ricco corredo orientale, forse proprio la sfortunata Hao Dong.