Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno ed è d'obbligo soffermarci su questo argomento, data l'elevata incidenza della patologia in Italia. Il dottor Alberto Luini, esperto del settore e co-direttore dell'importante Istituto Europeo di Oncologia (IEO), ha risposto ad alcune domande frequenti sulla prevenzione e sul cancro al seno.
Tumore al seno: cosa c'è di vero e cosa no
Spesso ci si chiede se l'incidenza del tumore al seno sia direttamente collegata alla misura della mammella: chi ha un seno grande è più a rischio? Se fino a qualche anno fa si pensava così, oggi la risposta è differente: lo stesso Luini assicura che la possibilità di contrarre un tumore al seno non dipende dalla taglia di reggiseno. Vero è che chi ha una mammella più piccola, è sicuramente più agevolata nell'auto palpazione e gli eventuali noduli sono meglio identificabili anche senza mammografia.
Attenzione al falso mito dell'auto palpazione: controllare da sole la consistenza del proprio seno e della zona ascellare è una pratica che dovrebbe diventare abitudinaria ma non esclude i controlli periodici.
Vi sono infatti tumori al seno che non si palesano se non con esami diagnostici approfonditi.
Diverse donne credono che un trauma alla mammella possa degenerare in tumore. I due eventi, come precisa anche il dottor Luini, non sono collegati in alcun modo. Un trauma anche violento al massimo può provocare dolore e gonfiore e la comparsa di noduli benigni, tuttavia riassorbibili in maniera autonoma.
Prevenzione e salute del seno: meglio il ginecologo o il senologo? Quali esami e controlli fare?
Il ginecologo, durante la visita di routine, procede anche alla palpazione del seno. Tuttavia, per essere assolutamente certe di non avere noduli o situazioni a rischio, meglio optare per un senologo, in grado di effettuare esami più approfonditi supportati da tecnologia all'avanguardia.
Per quanto riguarda gli esami di controllo e routine, il dottor Luini è chiaro e categorico: vanno assolutamente fatti, anche se non si hanno particolari sintomi o segni preoccupanti. Meglio abbinare ecografia e mammografia. Ci si dovrebbe sottoporre all'ecografia a partire dai 30 anni, mentre la mammografia è suggerita a partire dai 40. La cadenza di entrambi gli esami è annuale.
Cancro al seno e familiarità
Se in famiglia sono stati registrati casi di tumore al seno, i controlli devono essere intensificati, anche se non vi è una correlazione univoca tra familiarità e malattia. Importante ricordare che l'assenza di patologie familiari non significa al contrario la certezza di non contrarre la patologia. Come conclude il dottor Luini, l'arma più potente per combattere il cancro al seno è la prevenzione precoce.