Dal 1 gennaio 2018, quindi da poco più di due settimane, sono entrati in vigore i nuovi aumenti della bolletta della luce, come anche di quelle del gas, per non parlare della diatriba ancora in essere per quanto riguarda il passaggio alla fatturazione mensile delle bollette telefoniche, che dovrebbe avvenire lasciando inalterati i costi per i consumatori finali. E, quindi, quello che prima si pagava in 13 mensilità ora si pagherà in 12.

L'aumento della luce

Ma quale dovrebbe essere l'aumento netto annuo per una famiglia tipo? Da quanto comunicato dalle autorità, in particolare l'Aeegsi, l'Autorità per l'energia elettrica il gas e l'acqua, le tariffe dovrebbero subire aumenti medi intorno al 5%. Questo, in termini assoluti, significa una spesa complessiva per le famiglie di circa 250 milioni di euro. Divisi per tutte le famiglie italiane sarebbero circa 40 euro in più all'anno.

La denuncia dell'Adiconsum

Questi aumenti vengono giudicati ingiustificati dall'associazione a tutela dei consumatori Adiconsum. Secondo il Presidente dell'Adiconsum Carlo de Masi gli italiani pagano la bolletta della luce più cara d'Europa.

Secondo de Masi sarebbe ora di rivedere completamente l'assetto normativo di tutto il sistema elettrico italiano sia per quanto riguarda le procedure di sicurezza dell'approvvigionamento sia per quanto riguarda i costi effettivi. In particolare, per quanto riguarda i costi, all'intero della nostra bolletta elettrica sono, tutt'ora, inseriti delle accise e altri oneri che dovrebbero essere rivisti. Anche perché alla fine gli italiani si ritrovano a pagare una tassa impropria.

La tassa occulta inclusa nelle bollette

In effetti, all'interno della bolletta della luce, ormai da tempo immemore sono inseriti degli oneri a carico della collettività dei consumatori definiti, tecnicamente, oneri di sistema.

All'interno di questa voce omnicomprensiva vengono ricompresi importi fatturati ai clienti relativi a costi sostenuti per attività di interesse generale del sistema elettrico come, ad esempio, la dismissione delle centrali nucleari o, ancora, gli incentivi concessi alle imprese energivore. Ma anche la copertura finanziaria necessaria per concedere alle categorie svantaggiate il Bonus elettrico. Se, poi, si aggiungono, come avviene purtroppo a volte, delle pratiche commerciali non proprio trasparenti se non addirittura scorrette il danno a carico dei consumatori è cosa fatta.