La diminuzione delle nascite ed l’invecchiamento della popolazione che da anni coinvolge il nostro paese, resta ai massimi storici. Un problema che da anni interessa anche i legislatori e la politica nostrana. Infatti, soprattutto negli ultimi anni, manovra finanziaria dopo manovra finanziaria, sono stati tanti i provvedimenti rivolti alle famiglie per cercare, in qualche modo, di spronarle a mettere al mondo nuovi figli.

Bonus mamma domani, carta acquisti, bonus nido e bonus bebè sono misure che hanno fatto capolino nel nostro ordinamento dando sostegno alle famiglie dal punto di vista economico. Il bonus bebè è senza dubbio la misura più utilizzata dalle famiglie che hanno deciso di aumentare il proprio numero di componenti, con gravidanze e adozioni. La misura è nata nel 2015 per poi essere prorogata anche per il 2018, anche se con alcuni correttivi che l'hanno resa meno favorevole per le famiglie. Nel 2019 però non è detto che questa misura resti in vigore, perché gli atti che in linea di massima permettono al governo di adottare provvedimenti e misure, non prevedono nulla al riguardo.

Quanto sfruttato in questi anni dalle famiglie rischia così di non essere più fruibile nel 2019, almeno per i nuovi nati dal prossimo 1° gennaio.

La misura

Come dicevamo, il benefit fu varato a partire dal 2015, con incentivo da elargire dalla nascita (o adozione) e fino al terzo anno di vita (o di ingresso nel nucleo familiare dell’adottato) del pargolo. La misura, originariamente varata dal governo Renzi per il triennio 2015-2017, è stata poi prorogata dall’ultimo governo Gentiloni. La proroga della misura nel 2018 fu varata con la legge di Bilancio, ma la misura, restando identica come contenuto, cioè come requisiti da detenere per fruirne, fu accorciata. Si è passati da una durata triennale, come dicevamo prima, da zero a tre anni del bambino, ad una durata annuale.

Per fruire del benefit bisogna avere un Isee entro i 25.000 euro, con l’incentivo pari a 160 euro al mese per famiglie con Isee fino a 7.000 euro e pari a 80 euro per quelli la cui soglia è compresa tra i 7.000 ed i 25.000 euro.

La scadenza del bonus

Adesso la misura volge di nuovo alla sua naturale scadenza, fissata al 31 dicembre prossimo. Il contenitore dove è possibile inserire una ipotetica nuova proroga è la legge di Bilancio che in questi giorni sta ultimando il suo lungo e farraginoso iter parlamentare. Nella bozza di manovra però del bonus bebè, come riportano tutti i media e le agenzie di stampa, in prima fila l’Ansa, non vi è traccia. Senza proroga pertanto la misura rischia seriamente di scomparire.

Lorenzo Fontana, Ministro per la famiglia e la disabilità dell’attuale esecutivo Conte, ha già affrontato l’argomento, lasciando aperta un'ipotesi per gli emendamenti, cioè per le proposte correttive alla manovra che come consuetudine vengono mosse dalle forze politiche durante l’iter parlamentare della manovra di stabilità. Secondo il Ministro infatti, oltre al bonus, che però deve essere meglio predisposto per evitare il ripetersi di inefficienze messe in luce da questi 4 anni di utilizzo della misura, la famiglia e le nascite saranno oggetto di proposte per la manovra. Il M5S nello specifico ha già provveduto a presentare un emendamento che vuole prorogare il bonus bebè fino al 2021, correggendo però la misura, magari estendendola e cambiando le soglie Isee. Nessun rischio per coloro che metteranno alla luce il bambino entro la fine del 2018, perché l'ipotetico stop al contributo varrà solo per i nuovi nati.