British Petroleum (BP), gigante globale nel settore dell'energia con interessi che spaziano dal petrolio al gas naturale fino alle energie rinnovabili, ha riportato un forte calo dei profitti nel terzo trimestre del 2024. Secondo quanto riportato da Fortune, nel periodo tra luglio e settembre, il profitto netto è sceso a 206 milioni di dollari, un drastico calo rispetto ai 4,9 miliardi registrati nello stesso periodo del 2023.
Le difficoltà derivano principalmente da margini di raffinazione e performance nel trading petrolifero inferiori alle attese.
Profitto in calo di oltre 1 miliardo di dollari
Secondo quanto riportato da Cnbc, il profitto operativo, calcolato come underlying replacement cost profit senza voci straordinarie, ha raggiunto i 2,3 miliardi di dollari, in diminuzione di oltre un miliardo di dollari rispetto all'anno precedente, mentre i ricavi complessivi sono scesi dell'11%, fermandosi a 48,3 miliardi di dollari. Questa riduzione riflette, secondo BP, l’effetto di un abbassamento dei prezzi globali del petrolio, influenzato dalle incertezze legate alla domanda cinese e dalle aspettative di una crescita della produzione petrolifera a partire dal 2025.
Murray Auchincloss, amministratore delegato di BP, ha dichiarato che l’azienda intende continuare a crescere nel settore dell'oil and gas per il prossimo decennio, puntando maggiormente sul valore delle operazioni anziché sulla pura quantità di produzione.
Commentando i dati, alcuni analisti del mercato energetico sottolineano come BP e altri grandi player dovranno affrontare pressioni sempre più forti sia a causa della transizione energetica globale che dell'andamento altalenante dei prezzi, rimanendo competitivi e al contempo adattandosi alle nuove tendenze della domanda mondiale. Questo declino nei risultati di BP, secondo quanto evidenziato dall'Amministratore Delegato, pone l'attenzione su un tema chiave che le compagnie energetiche globali devono affrontare: la gestione dell’equilibrio tra la produzione a breve termine e le strategie di lungo periodo, in un mercato caratterizzato da una crescente volatilità.
In un contesto globale che spinge verso una transizione energetica sempre più incisiva, le tradizionali fonti di energia fossile subiscono inevitabilmente le pressioni di una domanda incerta e di politiche ambientali più rigide. La scelta dichiarata da BP di puntare sul valore rispetto al volume sembra orientarsi verso una strategia di maggiore sostenibilità, che, oltre a rispondere alle fluttuazioni dei prezzi e della domanda, potrebbe garantire una stabilità maggiore nel lungo termine. Tuttavia, sarà cruciale per le aziende petrolifere mantenere flessibilità e adattabilità, in modo da navigare le trasformazioni strutturali del mercato energetico senza compromettere il proprio ruolo e la propria redditività.