L’isola di Fuerteventura fa parte dell’arcipelago delle Canarie e spicca per la varietà di ecosistemi e per la infinita quantità di specie marine che popolano le sue acque; capodogli, delfini e tartarughe marine che sfruttano le infinite spiagge per riprodursi. L’Unesco l’ha nominata Riserva della Biosfera riconoscendo all’isola lo sforzo per l’attuazione di pratiche per un turismo sostenibile, rappresentando un modello per quel che riguarda il recepimento delle direttive dell’Unione Europea sul tema delle energie rinnovabili.

Ma l'altro lato della medaglia è ben diverso.

Costruzioni fantasma

Eppure sono numerosissime le "cicatrici" in cemento che deturpano il paesaggio, costruzioni mai terminate in tutta l’isola. Le principali cause di questo degrado architettonico sono da imputarsi a infinite cause giudiziarie, fallimento degli investitori e delle imprese costruttrici. Negli anni Ottanta l’isola è stata travolta dal boom turistico, alberghi e residence spuntavano da un giorno all’altro come funghi. Attorno a questi ruderi, non ci sono operai, gru o macchinari, ormai da diversi anni, e in certi casi addirittura decenni.

Sono costruzioni fantasma, sbranati dal susseguirsi di recessioni economiche, dal fallimento delle imprese costruttrici, o bloccate da cause giudiziarie a seguito di denunce.

Da Corralejo a Nuevo Horizonte

Arrivando a Corralejo, si viene accolti da una delle tante urbanizzazioni fantasma mai terminata. Un cantiere a cielo aperto in un’area di 250 mila metri quadrati, proprio a fianco di un famoso e rinomato resort a cinque stelle. L'urbanizzazione Atalaya Dorada, a meno di 400 metri di distanza dal Parco naturale delle dune di Corralejo, un progetto grandioso e mai terminato con campo da golf, hotel, zone commerciali e bungalow. Nella periferia sud di Puerto del Rosario giace lo scheletro di una urbanizzazione composta da un centinaio di villette a schiera, mai terminate e in rovina, proprio a fianco dell’autostrada e di fronte all’incantevole Playa Blanca.

Esiste addirittura una località che fu progettata come zona turistica di alto livello, Nuevo Horizonte. Nata come estensione naturale della già attiva urbanizzazione di Caleta de Fuste, un totale di più di 10mila posti letto e un parco acquatico, a solo 2 minuti dall’aeroporto. Un sogno che ebbe vita breve, diventando una zona piena di costruzioni vuote o mai terminate e addirittura una delle 10 aree più povere di tutto l’arcipelago.

In molti casi, queste strutture senza servizi primari, acqua e luce, fungono come rifugio per persone disagiate, senza risorse economiche, costrette a vivere tra rifiuti e macerie, occupate abusivamente e senza nessun controllo.