Sabato scorso, 17 luglio, sono scesi in strada più di 114 mila francesi, per mobilitarsi contro il green pass obbligatorio e le nuove misure proposte dal presidente Macron.

Il testo è stato presentato al consiglio dei ministri e sarà discusso martedì 20 luglio all’Assemblea Nazionale e giovedì 22 al Senato.

Le misure dovrebbero entrare ufficialmente in vigore mercoledì 21 luglio, per poi essere estese ad agosto anche ai bar, ristoranti, cinema, teatri e luoghi pubblici.

Lunedì 12 luglio Macron annunciava che il pass sarebbe stato necessario nei “luoghi di piacere e di cultura” che accolgono più di 50 persone, per le persone dai 12 anni a salire.

“Il pass sanitario si applicherà nei bar, ristoranti, centri commerciali, così come negli ospedali, nelle case di riposo, gli stabilimenti medico-sociali ma anche sugli aerei, sui treni e sulle macchine per viaggi a lunga percorrenza: solo i vaccinati o le persone con test negativo potranno accedere a questi luoghi” ha dichiarato il presidente.

Fra le misure vi è anche l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale medico-sanitario, inclusi i volontari. Avranno fino al 15 settembre per effettuare il vaccino, dopodiché saranno svolti dei controlli e in caso di adempimento si passerà alle sanzioni.

Il ministro della salute ed il portavoce del Governo criticano i no vax

Il ministro della salute Olivier Véran ha condannato i no vax, dicendo che non sono né la mascherina né il pass sanitario ad aver privato i francesi della libertà ma il virus, con il suo corteo di malati e di morti.

Gli antivax sono stati ripresi anche dal portavoce del governo Gabriel Attal in un'intervista per Le Perisien. Secondo lui si tratta di una frangia capricciosa e disfattista, decisamente minoritaria, che sarebbe contenta di restare nel caos e nell’inattività, mentre c’è una maggioranza, dall'altra parte, laboriosa e pro attiva che vuole lasciarsi il virus alle spalle e lavorare.

Manifestazioni del 17 luglio: decine di migliaia di francesi scendono in piazza

Il Ministero dell’interno ha identificato più di 136 manifestazioni, arrivando a toccare cifre come 180 mila cittadini a Parigi. I cortei nella capitale erano almeno tre: tra i partecipanti anche esponenti del Front National e dei gilet gialli (come l’ex braccio destro di Marine Le Pen, Florian Philippot).

Il primo corteo è partito dal Palais-Royal ed ha attraversato la Senna gridando “Libertà” e chiedendo a gran voce le dimissioni del presidente. Il secondo ha iniziato la marcia dal 14esimo arrondissement per arrivare al quinto, mentre il terzo, non autorizzato, è iniziato a Place de la République.

I manifestanti si oppongono all’obbligo di vaccinazione, fra di loro si trovano anche operatori sanitari che chiedono più tempo per effettuare la vaccinazione ed etichettano come “insopportabile” la scadenza dettata da Macron.

La deputata Martine Wonner - Ecologie, Democratie Solidarité - ha esortato i manifestanti a denunciare la proposta del pass sanitario e l'obbligo vaccinale per il personale medico.

“Non accetteremo mai questa dittatura. Dobbiamo rifiutare la segregazione tra vaccinati e non vaccinati, dobbiamo rifiutare la stigmatizzazione. Prendiamo il posto dei parlamentari per dire che non siamo d'accordo” esortava in Parlamento.

Nel frattempo, in Francia, si sono registrati 10.949 nuovi casi di Covid, 41 in più rispetto al giorno prima. Si contano anche 16 morti e 890 pazienti ricoverati in terapia intensiva.