In Spagna il fenomeno dell'occupazione abusiva di case è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, registrando un incremento di casi durante la pandemia da coronavirus.

Quali sono i numeri? Secondo il Ministero dell'Interno, nella seconda metà dello scorso anno, sono state presentate il 2% di denunce in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una differenza che si accentua negli ultimi cinque anni, con un incremento di circa il 40%: erano 10.376 le denunce nel 2015 contro le 14.675 del 2020.

Le occupazioni abusive di case in Spagna

Secondo quanto afferma Beatriz Toribio, direttore generale dell' ASVAL (Associazione proprietari di case in affitto) l'occupazione illegale di case sarebbe diventata sostanzialmente una "piaga" che affligge il mercato degli affitti.

Alcune Comunità Autonome nel corso degli anni avrebbero elaborato quadri normativi che in qualche modo non sfavorirebbero il fenomeno dell'occupazione illegale di case, rispetto a diritti relativi alla proprietà privata. Non sarebbe inoltre stato risolto il vero problema, cioè mettere a disposizione un'alternativa abitativa per le famiglie più vulnerabili.

Anni fa, il profilo di chi viveva in una casa senza averne titolo – in spagnolo Okupa - coincideva con persone o nuclei familiari aventi una situazione di estrema vulnerabilità socio-economica.

Oggi invece sarebbero sempre più frequenti i “professionisti” che si dedicano all’occupazione, rendendola di fatto un'attività molto redditizia.

Questi "professionisti" in sostanza, occupano un appartamento, sostituiscono le serrature e poi "vendono" gli appartamenti a persone che non hanno un’ alternativa abitativa. Le tariffe andrebbero dai 1.000 ai 2.000 euro.

Il problema dello sfratto

Non sarebbe possibile tuttavia avere una "radiografia" chiara e ufficiale del numero complessivo di occupazioni abusive in Spagna, perchè buona parte dei proprietari non denuncia il fatto alle autorità, ma si rivolge direttamente a imprese private che si dedicano a liberare alloggi illegalmente occupati.

Il numero di queste imprese, negli ultimi anni, è cresciuto molto: nella sola Madrid sarebbero passate da tre a nove nel giro di due anni.

Uno dei motivi per cui molte persone e agenzie immobiliari, scoraggiate dalle lungaggini delle vie legali, preferiscono rivolgersi a queste società invece di denunciare il problema alle autorità, è quello di cercare di aggirare le norme antisfratto.

Queste imprese, sfruttando il fatto che le procedure legali per sfrattare gli occupanti abusivi sono piuttosto lunghe e macchinose, offrono una soluzione alternativa applicando un tariffario che generalmente parte da 2500 euro, con la promessa di risolvere il problema dello "sgombero" entro 72 ore. Tuttavia alcuni quotidiani spagnoli hanno riportato che esse utilizzerebbero anche modalità aggressive ed intimidatorie piuttosto discusse, impiegando nelle trattative "negoziatori" come ex pugili, esperti di arti marziali e persino ex guerriglieri dell'est Europa.