Non accenna a placarsi il dibattito in tema di Pensioni 2014: sul tavolo di governo ed istituzioni restano sempre le vertenze di esodati e Quota 96, ma al di là della specificità dei due casi a stupire (e non poco) è l’atteggiamento tenuto da Renzi e Poletti, sin qui praticamente non pervenuti all’interno dell’iter che dovrebbe condurre ad una riforma delle pensioni 2014.



All’opposto troviamo invece la figura del presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano, attento più che mai a richiamare il governo e Renzi affinchè dimostrino maggiore decisione nell’affrontare il tema delle pensioni 2014.

Nel corso del suo ultimo contributo, l’ex ministro ha tuttavia posto l’attenzione sul ruolo di Ragioneria e MEF, auspicando che un loro veto non blocchi ancora una volta un iter di risoluzione già di per se difficoltoso ed estremamente arduo.

Pensioni 2014, esodati: Renzi e Poletti fermi al palo, Damiano da la carica



Come accennato in apertura, i temi portanti del dibattito condotto in tema di pensioni 2014 stentano ad essere trattati dall’esecutivo, con Poletti (ministro del lavoro) e Renzi (premier) sostanzialmente non pervenuti.



Il termometro della tensione segna temperature mai viste prima, eppure i due esponenti del governo non accennano il minimo intervento: ancora più grave l’atteggiamento di Poletti, che in passato si è limitato a delle sporadiche incursioni lanciando idee che ha poi clamorosamente mancato di dettagliare.



In tema di pensioni 2014 ed esodati, Poletti ha parlato nell’ordine di prestito INPS, di scivolo pensionistico, di prepensionamento per gli over 60 rimasti senza lavoro ma al di là di un piccolo cenno non ha mai chiarito il funzionamento di questi strumenti, con ciò contribuendo a far salire il livello della tensione sociale cui si faceva pocanzi cenno.



Grazie alla battaglia portata avanti dal presidente della Commissione Lavoro, giorno 30 giugno si terrà comunque un primo dibattito alla Camera relativo ai casi esodati e Quota 96, e in vista di quest’importante appuntamento Damiano si aspetta collaborazione da parte di tutti: ‘La Commissione Lavoro ha una proposta, che ha un costo valutato dall’Inps negli anni di 47 miliardi che io credo sia un’esagerazione. In ogni caso dobbiamo fare i conti con i numeri. Vorremmo - ha aggiunto Damiano parlando di pensioni 2014 ed esodati - che il governo facesse una sua proposta, fissando il principio che tutti i risparmi, che ci sono stati dalle precedenti cinque salvaguardie, siano utilizzati esclusivamente per fare altre operazioni. Una proposta potrebbe essere di spostare la data dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016, vale a dire coloro che matureranno il diritto alla pensione entro quella nuova data possono usufruire delle regole precedenti alla riforma Fornero’.



‘L’importante - ha chiosato Damiano parlando sempre di pensioni 2014 ed esodati - è che Ragioneria e MEF non mettano i bastoni tra le ruote, sarebbe grave ed inspiegabile’.

Pensioni 2014, Quota 96: perché Poletti e Renzi non intervengono?



Per i Quota 96 sono invece tre le soluzioni al momento al vaglio, ed anche su questo punto il presidente della Commissione lavoro non ha mai mancato di spronare il governo - Renzi e Poletti in primis - a fare di più.



In effetti è sotto gli occhi di tutti la latitanza del governo nell’affrontare le vertenze che figurano al centro del dibattito portato avanti in tema di pensioni 2014 e previdenza, e verrebbe da chiedersi se un simile atteggiamento venga da un semplice disinteresse o piuttosto da una totale disconoscenza, cosa che sarebbe ancora più grave.



E Voi cosa ne pensate? Perché il governo stenta ad occuparsi di previdenza? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!