Riconoscimento punteggio servizio intero: Tar
In relazione alla Direttiva europea n. 70 del 1999, nella clausola 4 dell'Accordo Quadro, si dichiara che i lavoratori con contratto a tempo determinato non possono essere trattati in modo differente dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato (ad eccezione della sussistenza di ragioni oggettive che comportino la differenziazione dei lavoratori). La direttiva non trova applicazione nei contratti stipulati nel comparto Scuola, riconoscendo metà del punteggio ai docenti non di ruolo e con contratto di mobilità, mobilità professionale e al fine della valutazione nelle Graduatorie di istituto. Proprio in materia di calcolo del punteggio del servizio svolto dai docenti non di ruolo si pronuncia il Tar di Trieste. La sentenza della Corte d’Appello di Trieste n.374 pronunciata in data 17 settembre riconosce a un docente il servizio intero di 28 anni pre-ruolo ai fini giuridici ed economici, ovvero il servizio svolto dal gennaio 1980 al settembre del 2008. La sentenza del Tar di Trieste mira al calcolo del servizio per intero per un totale di 168 punti a fronte di 60 punti (calcolando il punteggio la metà a differenza dello stesso servizio svolto da un docente di ruolo = 3 punti per primi 4 anni; 2 punti per i restanti 24 anni di servizio). La sentenza del Tar di Trieste riconosce alla docente il diritto a percepire le differenze retributive in ragione dell’anzianità maturata del servizio svolto con contratto di lavoro a tempo determinato, differenza da quantificarsi, in difetto di altra contestazione, nell’importo di 13.929,59 euro sulla base del conteggio effettuato, in riferimento al periodo di servizio in pre-ruolo da settembre 2008 a gennaio 2010. La sentenza del Tar di Trieste può essere letta interamente dall'indirizzo seguente: http://www.dirittoscolastico.it/wordpress/wp-content/uploads/Corte-di-Appello-di-Trieste-Sentenza-n.-374-2014.pdf. La sentenza del Tar di Trieste è l'inizio della riduzione della differenziazione del punteggio di servizio tra docenti precari e docenti di ruolo, con l'obiettivo che l'applicazione del provvedimento trovi consenso anche sui contratti di mobilità.