Prosegue senza soste il dibattito su riforma pensioni 2014-2015 e previdenza: le vertenze aperte sono davvero innumerevoli, su tutti i casi precoci, Quota 96 ed esodati, ma per cercare delle vie risolutive servono fondi che al momento il governo Renzi dimostra di non possedere o di voler comunque destinare ad altro. Su quest’ultimo punto basti pensare come uno dei pochissimi interventi effettuati in Legge di Stabilità sul fronte previdenziale riguardi l’incremento della tassazione sui fondi di previdenza integrativi passata dall'11 al 20%.

A complicare un quadro di per se parecchio complesso gli scenari che potrebbero essere innescati da un’eventuale abolizione della Legge Fornero, con lo stesso governo Renzi ad aver già contabilizzato sino al 2021 risparmi per oltre 80 miliardi di euro provenienti proprio dalla riforma dell’ex ministra del lavoro. In un contesto economicamente così precario quante sono le probabilità di assistere ad una riforma delle Pensioni 2014-2015 che si dimostri ampia e articolata, in grado di prevedere delle soluzioni per precoci, Quota 96 ed esodati? Dire che le speranze sono ridotte ad un lumicino è forse essere troppo ottimistico anche e soprattutto per via del clima di forte tensione che continua ad animare i rapporti tra il Premier Renzi e il resto delle forze politico-sindacali.

Una riforma delle pensioni 2014-2015 è in definitiva lontana ma il dibattito c’è e continua ad essere alimentato giorno per giorno.

Riforma pensioni 2014-2015, precoci, Quota 96 ed esodati: conti in rosso, Renzi va allo scontro frontale

Parlando di riforma pensioni 2014-2015 non possiamo non rifarci ai casi di precoci, Quota 96 ed esodati; partendo dai primi, si resta in attesa di una qualche manovra che risulti in grado di riformare i meccanismi di accesso a pensione anticipata e prepensionamento, ad oggi l’unica concreta via di risoluzione della vertenza. Le ipotesi in ballo rimangono Quota 100, Mini-Pensione e possibile uscita a 62 anni di età più 35 di contributi, ma come accennato, il clima che si è venuto a creare non agevola certo il dibattito. Discorso diverso per quanto riguarda riforma pensioni 2014-2015 ed esodati: la categoria ha ricevuto ben 6 salvaguardie in questi anni (il totale di individui fatti rientrare nei provvedimenti supera ormai le 100mila unità) ma si resta sempre in attesa di misure strutturali. Poletti aveva paventato la possibilità che si istituisse un ponte o scivolo pensionistico, ma alle sue parole ha fatto seguito il vuoto più totale. L’impressione corrente è che non solo gli esodati, ma tutti i lavoratori in odore di pensione, scontino ad oggi gli errori di un passato fatto di baby pensioni e uscite dal lavoro concesse con solo 15 anni di contributi. Riallinearsi adesso non è semplice, ma di certo non è accettabile che ciò avvenga sulla pelle dei lavoratori.



Situazione leggermente più positiva per quel che concerne riforma pensioni 2014-2015 e Quota 96: la categoria chiede a gran voce un ricalcolo del numero di componenti (che non sarebbero più 4mila bensì 2700) e attende l’esito dell’emendamento presentato da SEL. Sarà la Commissione Bilancio a valutarne la fattibilità o meno, c’è grande speranza ma i tanti buchi nell’acqua del passato conducono a mantenere una certa cautela. Tanti i temi da affrontare dunque in un clima che però si fa sempre più infuocato: ‘Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi (i sindacati, ndr.). Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca’ ha dichiarato Renzi. ‘Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per gli scioperi - ha concluso il premier - io mi preoccupo di creare posti di lavoro’. Voi che idea vi siete fatti? Sarà produttiva la strategia di Renzi di andare allo scontro frontale? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto! Cliccate il tasto ‘Segui’ se volete continuare a rimanere aggiornati.