Continuano le diatribe in merito alla possibilità o meno di estensione della cosiddetta opzione donna, ricordiamo che la legge 243/2004 concedeva alle lavoratrici la possibilità di accedere alla pensione anticipata a 57 anni se dipendenti e 58 anni se autonome, in via sperimentale fino al 2015. Le lavoratrici donne che hanno usufruito di questa opportunità sono aumentate in modo esponenziale dopo l'entrata in vigore della Legge Monti-Fornero del 2011, in tante si sono infatti dette disponibili ad uscire anticipatamente pur dovendo subire una forte penalizzazione sull'assegno pensionistico finale.

Pensione anticipata donne, opzione contributivo: cosa prevede?

Ricordiamo infatti che l'opzione donna prevede la possibilità di lasciare anzitempo il lavoro a fronte di un assegno calcolato interamente col metodo contributivo, a conti fatti si stima che la pensione potrebbe andare incontro ad una decurtazione pari al 25-30% rispetto ad un assegno calcolato su base retributiva. Nonostante ciò, i numeri parlano chiaro: dal 2009 ad oggi sono state ben 25.095 le donne che hanno già optato per l'opzione contributivo.

Opzione donna: pensione anticipata vanificata dalla circolare Inps 35/2012?

Sebbene l'iniziativa pur essendo su base volontaristica abbia avuto un enorme successo, ora la circolare 35/2012 rischia di vanificare l'opportunità per circa 6000 lavoratrici che matureranno i requisiti entro quest'anno.

Il problema nasce dal fatto che la circolare ha dato un'interpretazione differente della legge Maroni del 2004, stabilendo che entro il 31/12/2015 deve verificarsi la decorrenza del trattamento pensionistico. Questa nuova interpretazione data alla Legge che considera le finestre mobili, ha ristretto di moltissimo tempo i termini di scadenza, infatti a maggio è già scaduta la possibilità di accedere alla pensione anticipata per le autonome e tra novembre e dicembre verrà meno anche per le dipendenti.

Pensione anticipata donne, opzione contributivo: si raccendono le speranze?

La speranza da cosa nasce? Anzitutto dalla determinazione delle donne che riunitesi nel Comitato Opzione donna, di cui è presidentessa Daniella Maroni, hanno già presentato una Class Action che verrà effettuata nei confronti dell'Inps se non cancellerà la circolare 35/2012 e poi da un emendamento che potrebbe davvero porre fine al dubbio amletico proroga o non proroga per il 2015?

L'emendamento è stato presentato da parte di Airaudo di Sel, la richiesta è proprio quella che la pensione anticipata donne venga estesa a tutto il 2015, per fortuna, nonostante i moltissimi emendamenti dichiarati inammissibili dalla Commissione Bilancio alla Camera, questo è stato accettato. Chiaro che l'ammissione non è garanzia di proroga assicurata, ma qualcosa pare pur sempre muoversi nella giusta direzione. Che sia la volta buona? A vostro avviso il Governo darà il via libera a tale emendamento per concedere la proroga dell'opzione donna?