In vigore dal 1 maggio 2015, la Naspi, ovvero il nuovo assegno di disoccupazione, permette di ottenere un'indennità a sostegno del reddito nel caso di perdita del lavoro. Per fare domanda è necessario trovarsi in stato di disoccupazione involontario, per licenziamento o termine di un contratto a tempo determinato. L'assegno di disoccupazione però può anche decadere: in questi casi casi non si ha più diritto all'indennità.
Vediamo insieme quali sono le cause di decadenza della Naspi 2015 e alcune informazioni utili sulle contribuzione figurativa.
Naspi 2015: quando non si ha più diritto
Le cause di decadenza della Naspi 2015, ovvero i casi in cui un lavoratore che ha perso il lavoro e ha presentato domanda per percepire l'assegno di disoccupazione perde il diritto di erogazione dell'indennità. Non si ha più diritto al percepire la Naspi se si perde lo stato di disoccupazione o con l'avvio di altra attività lavorativa con contratto di lavoro subordinato o autonomo senza inviare comunicazione all'Inps. Non si ha più diritto a percepire la Naspi quando il lavoratore raggiunge i requisiti per il pensionamento, trattasi di pensione di vecchiaia o pensione anticipata. L'assegno di disoccupazione Naspi viene sostituito dalla pensione.Nel caso in cui invece il lavoratore acquisisce il diritto all’assegno ordinario di invalidità, non si ha più diritto alla Naspi, in quanto le due indennità non sono cumulabili, ma è possibile scegliere tra i due assegni, in relazione all'importo che è possibile calcolare precedentemente o alle varie motivazioni personali del soggetto con diritto a ricevere l'assegno di sostegno al reddito. In base alle disposizioni del nuovo assegno di disoccupazione, perdono il diritto a percepire la Naspi 2015 tutti i soggetti che violano le regole a cui è condizionato il trattamento erogato dall'Inps, pena il rimborso della somme percepite in assenza di requisiti.