Continua il dibattito relativo alla riforma delle pensioni 2015. Si tratta di un tema caldo, che sta facendo molto discutere nel nostro paese negli ultimi mesi. Questo in quanto ormai sono quasi tutti d'accordo sul fatto che la legge Fornero del 2011, ratificata dall'ex Ministro durante il Governo di Mario Monti, vada rivista. Obiettivo della riforma sarà quello di rendere tale legge più flessibile in uscita, risolvendo così molti dei problemi che si sono palesati negli ultimi anni e che hanno coinvolto moltissimi cittadini.
Tra coloro che chiedono con più forza un cambiamento vi sono i sindacati. I quali da giorni aspettano un incontro con il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Incontro che ancora non è stato fissato dal Ministro, il quale promette che a breve stabilirà una data. Nell'incontro a cui parteciperanno i rappresentanti dei maggiori sindacati italiani, verranno valutate insieme quelle che potrebbero essere le linee guida della nuova riforma. Il Ministro ha anche dichiarato che prima di incontrare i sindacati, dovrà vedersi per parlare a quattr'occhi con il Presidente dell'Inps Tito Boeri. Al momento comunque le ipotesi che vanno per la maggiore sono quella relativa alla possibilità di ritornare al sistema delle quote e quella, sicuramente meno onerosa per le casse dello Stato, relativa al cosiddetto prestito Inps.
Sul sistema a quote vi sarebbe la convergenza sicura della minoranza Pd, capeggiata in questo caso dall'ex Ministro del Lavoro, ora Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, Cesare Damiano. Egli è infatti l'artefice e il più convinto promotore del sistema relativo alla cosiddetta "quota 100".
Damiano come alternativa a questa ipotesi prevede la possibilità di andare in pensione per tutti al raggiungimento dei 41 anni di contributi. Questo a prescindere dall'età anagrafica. Come detto l'alternativa a queste due ipotesi rimane quella del prestito Inps. Si tratterebbe in quest'ultimo caso di una riforma "leggera" in quanto poco costosa per le casse statali ma che forse non risolverebbe del tutto i problemi attuali.