Il tempo è agli sgoccioli per le discussioni intorno alla riforma pensioni 2015 del governo Renzi e le ultime notizie parlano dell'arrivo, come una doccia gelata, del parere della Rgs (la Ragioneria Generale dello Stato, che si occupa del bilancio di previsione) sull'insostenibilità economica e finanziaria della proposta di uscita flessibile dal mondo del lavoro, portata avanti oramai da mesi da Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

A questo parere ha fatto eco immediatamente il neopresidente dell'Inps, Tito Boeri, che, in occasione del convegno "Rapporto sullo stato sociale, anno 2015" all'Università La Sapienza di Roma, ha ribadito la necessità di agire sulle Pensioni calcolate con il retributivo, attraverso un prelievo sui redditi previdenziali più alti. Insomma, si tratta di rilanciare, in maniera differente, l'idea del ritocco al ribasso delle pensioni già in essere. La situazione è piuttosto complessa e l'idea che circola è che la riforma delle pensioni potrebbe saltare anche per quest'anno, lasciando di fatto invariata la legge Fornero.

Ultime notizie 10-06 sulla riforma pensioni 2015 governo Renzi

Il parere della Rgs sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi è stato piuttosto netto e circostanziato. Le ultime notizie, infatti, rivelano come si tratti di una vera e propria 'bocciatura', basata su un calcolo molto preciso: qualora si promuovesse la proposta di Damiano con la riduzione dell'assegno previdenziale dell'8% per chi dovesse scegliere di uscire a 62 anni, il futuro pensionato, per annullare il peso sulle casse dello stato e l'effetto negativo provocato da questa 'anticipazione', dovrebbe vivere perlomeno altri 30-40 anni, con un'aspettativa di vita che sfiorerebbe i 100 anni di età. Secondo la Rgs, infatti, l'uscita anticipata di 4 anni (cioè 52 mensilità comprensive di tredicesima) necessiterebbe di un tempo molto lungo per essere ammortizzata, l'ammonimento, dunque, è chiaro: è necessario trovare altre risorse per finanziare la riforma delle pensioni oppure accrescere le penalizzazioni per chi esce in anticipo dal mondo del lavoro.

La proposta Boeri sulla riforma pensioni 2015 governo Renzi: ultime notizie 10-06

E così, è giunta quasi in contemporanea la proposta di Tito Boeri al governo Renzi, per trovare queste risorse aggiuntive di cui parla la Rgs in vista del finanziamento sostenibile della riforma pensioni 2015. Anche in questo caso, il discorso è semplice: è necessario istituire un contributo di solidarietà sugli assegni previdenziali calcolati con il retributivo per finanziare il processo di riforma. Le ultime notizie riguardano anche quale sarà il rapporto tra salario medio e assegno pensionistico nei prossimi decenni: la pensione sarà il 33% del reddito medio da lavoro. Per Boeri, la situazione rischia di divenire una bomba sociale ed è necessario intervenire subito: il ministro Poletti si è già detto contrario al ritocco sulle pensioni già in essere e sui diritti acquisiti.

Difficile a questo punto capire come si metterà la situazione: sicuramente, il governo Renzi intende aspettare tutti i pareri prima di promuovere una proposta complessiva. Il timore è che si stia andando verso l'ennesimo rinvio e che la riforma pensioni Fornero sia realmente intoccabile.

È tutto con le ultime notizie al 10 Giugno sulla riforma pensioni del governo Renzi per il 2015. Per ricevere aggiornamenti, il consiglio è di cliccare sul pulsante "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.