E' stato Davide Faraone, sottosegretario del Miur, a fornire i numeri dettagliati delle assunzioni 2015/16 che stanno per prendere il via nella Scuola. Sul suo profilo Facebook (perché si sa che ormai viaggia tutto attraverso i social network), Faraone fornisce i numeri regionali dei posti legati alle cattedre. Si tratta di un totale di 102.734 posti, suddivisi tra posti normali e posti di sostegno.

Il sottosegretario elogia la capacità del Governo di mantenere le sue promesse, 'fornendo più risorse professionali alla scuola al fine di realizzare l'autonomia'. Peccato che i docenti non condividono il suo entusiasmo, perlomeno non la maggioranza.

Il Miur e le sue assunzioni 2015/16: suddivisioni in fasi

Ormai tutti sanno che le assunzioni Miur 2015/16 avverranno in 4 fasi diverse. La prima, detta fase 0, prevede che entrino in cattedra 36.627 docenti, che otterranno un contratto a tempo indeterminato per coprire il turn over e i posti disponibili di sostegno. La fase A della seconda parte di assunzioni,

assegnerà i posti residui della fase 0 e dovrà concludersi entro la metà di agosto (per i dettagli delle fasi vedi un nostro precedente articolo). L'obiettivo del Miur è coprire tutte le cattedre entro l'inizio dell'anno scolastico. Nel complesso, quindi, ci si aspetta che nelle prime tre fasi siano immessi in cattedra circa 47mila docenti. I restanti 55mila e più faranno parte dell'organico potenziato e otterranno nomina giuridica al primo settembre 2015, ma nomina di fatto solo successivamente, probabilmente nel prossimo anno scolastico. Infatti la decorrenza economica delle assunzioni, parte al momento della presa di servizio. Tutte le operazioni riguardanti le immissioni in ruolo dovrebbero concludersi entro quest'anno, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

Immissioni in ruolo 2015/16: i docenti non sono positivi

Il piano di assunzioni resta pieno di criticità.

Fra i dubbi che non fanno star tranquilli i docenti ci sono le poche indicazioni in merito alla mobilità e alla legge 104. Se Faraone e il Miur trasudano sicurezza e ottimismo, i docenti si ritrovano in tutt'altro stato emotivo. E hanno ragione..