L'intervista
E' di oggi l'intervista sul Corriere della Sera al sottosegretario Baretta. Il parlamentare PD ha parlato della riforma sulle Pensioni che dovrebbe realizzarsi nella prossima legge di Stabilità che vedrà la luce ad ottobre. Secondo il sottosegretario, che aveva già presentato in passato insieme all'on. Damiano un disegno di legge, la flessibilità pensionistica potrebbe portare dei costi ma, nel medio e lungo periodo, anche dei risparmi.
E quando gli è stato chiesto se l'ipotesi del Presidente dell'Inps fosse plausibile ha risposto che i costi quantificati in 8,5 miliardi di euro non sono corretti per una serie di motivi. Secondo Baretta è una ipotesi estremizzata perché, solo una parte dei lavoratori, utilizzerebbe la flessibilità e l'altra parte la spalmerebbe nel tempo. Inoltre una parte di lavoratori potrebbe invece rimanere al lavoro e si recupererebbe tutta la parte degli esodati e dei cassaintegrati che hanno comunque un costo per lo Stato.
L'ipotesi quindi più concreta è quella di quantificare la spesa in 4 miliardi e con l'aggiunta di ulteriori misure, quali il taglio progressivo dell'assegno pensionistico dal 2% il primo anno al 5 % al secondo e 8 % dopo tre, si potrebbe limare somma.
Inoltre ci sono, allo studio, altre 2 ipotesi quali quella di legare la penalizzazione all'importo della pensione o introdurre la flessibilità in modo graduale ad esempio consentire nel 2016 di uscire con un anno di anticipo, nel 2017 con due anni di anticipo, nel 2018 salire fino a tre.
Conclusioni
Certo tutte queste ipotesi allo studio devono ancora essere valutate e potrebbero essere confermate in parte o tutte insieme. Molto dipenderà da quanto lo Stato ha intenzione di investire. Ma il nodo cruciale è la disoccupazione e, se non c'è ricambio generazionale, le nuove leve troveranno sempre più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. E' perciò necessario che i lavoratori vadano in pensione per assicurare continuità al sistema.
Se consideriamo che la riforma Fornero dal 2012 ad oggi ha generato un problema esodati, che ha avuto un costo di 11 miliardi, se ci fosse stata la flessibilità i costi sarebbero stati più contenuti.
Se quanto affermato da Baretta è anche in parte il pensiero del Governo allora la flessibilità avrà un epilogo positivo. Ancora pochi giorni e vedremo come finirà.