Unione Europea e Renzi, Berlino Roma, mai così distanti. Le ultime notizie sulla riforma Pensioni aggiornate ad oggi, domenica 24 gennaio, mettono in evidenza il crescente allontanamento tra Renzi e l'Unione Europea, un viatico non proprio esaltante per chi, come il governo, auspica una maggiore concessione di flessibilità dall'Ue per poter realizzare la tanto attesa riforma già da quest'anno.

Prosegue intanto la protesta dei precoci, che invano attendono un provvedimento da parte del governo a loro favore. Riguardo a ciò, la settimana che sta per iniziare potrebbe rivelarsi importante, data la nuova riunione che avrà per protagonista il Comitato Ristretto. Infine hanno sorpreso le dichiarazioni di Tiziano Treu sugli stessi lavoratori precoci, con l'ex ministro del Lavoro che ha proposto un provvedimento che alla categoria è apparsa quasi uno scherzo, quota 42, ovvero un altro anno in più di lavoro, se già non bastasse quota 41. Ci troviamo di fronte all'ennesimo paradosso tutto italiano.

Ci siamo abituati in fondo.

Notizie riforma pensioni ad oggi: Renzi e lo strappo con l'Ue

C'è. Ed è inutile negarlo. Un gioco di retorica che non funziona più. Renzi è di fronte ad una delle settimane più importanti da quando è al governo. A breve incontrerà la Merkel. Il 'sovrano' dell'Europa avrà, oggi più che mai, il coltello dalla parte del manico. Parlare di affondo, in questo caso, significherebbe soltanto una cosa: Italia giù. E, aggiungiamo noi, di nuovo con il cappello in mano. Addetti ai lavori e non sanno bene che la riforma pensioni di Renzi passa anche dall'Unione Europea, non tanto nei contenuti – almeno non ancora – quanto nelle risorse finanziarie necessarie per attuarla, visto e considerato che tutti, da Damiano e Boeri, sono concordi nel ritenere che almeno inizialmente, per i primi 4 anni, l'introduzione della pensione anticipata ha un costo per lo Stato, lo stesso Stato che però nel lungo periodo risparmierebbe importante denaro, poiché si troverebbe a non pagare una parte di pensione al lavoratore che ha deciso di andare in quiescenza anticipatamente, rinunciando, in maniera consapevole, a parte dell'assegno.

Merkel e Renzi, ci eravamo tanto amati. Chi di voi non ricorda l'entusiasmo della cancelliera tedesca al momento dell'insediamento del governo Renzi, ritenuto diverso, sopratutto più credibile rispetto all'ex premier Silvio Berlusconi, che i mercati – come ama ripetere un quotidiano in particolare – hanno tagliato fuori in una triste sera del 2011, o giù di lì. È tutto finito?

Ultimissime pensioni ad oggi 24 gennaio: precoci e Treu, due visioni differenti

Due mondi diversi, paralleli, che non si incontrano mai. Possono essere identificati così i lavoratori precoci da una parte e Tiziano Treu dall'altra, due mondi che 'non si sono mai piaciuti', tra virgolette perché è una semplice forzatura giornalistica, Treu che in settimana ha svelato, ancora prima di Pasqua, il suo 'regalo' per la categoria dei precoci, ovvero quota 42.

Un regalo, a dir la verità, che non ha riscosso un grande successo tra i precoci, frastornati dalle dichiarazioni dell'ex ministro del lavoro, anche perché per loro già lavorare per 41 anni è una fatica immane, restare un altro anno sul posto del lavoro, nonostante l'assenza di penalizzazione sull'assegno pensionistico (e ci mancherebbe, direbbe qualcuno), è inaccettabile per chi ancora oggi lotta per difendere i propri diritti e il provvedimento quota 41 di Cesare Damiano. Voi accettereste quota 42?