In vista della riapertura del tema delicato riguardante la flessibilità in uscita, i sindacati Cisl, Cgil e Uil intervengono con delle proposte al fine di garantire uscite più flessibili. Stando alla promessa fatta tempo fa dal Premier Renzi, infatti, il tema della flessibilità, dovrebbe essere riaperto nel 2016 con maggior riguardo ai lavoratori usuranti e precoci, ovvero quella categoria di lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che svolgono mansioni particolarmente faticose e usuranti.
Intervengono i sindacati: flessibilità in uscita per tutti
Dopo l'approvazione della nuova legge di stabilità, continuano le mobilitazioni dei sindacati intervenuti lo scorso dicembre con un'iniziativa volta a cambiare il sistema pensionistico italiano e dare più spazio alle nuove generazioni, che oggi riscontrano serie difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Stando alle proposte recentemente avanzate dai sindacati, quindi, sono quattro i punti fondamentali che l'esecutivo dovrà seguire: flessibilità in uscita per tutti, distinzione dei lavori più faticosi e usuranti, l'aspettativa di riscuotere un trattamento pensionistico dignitoso e la regola dei 41 anni di contributi effettivamente versati.
Misure in favore dei lavoratori precoci
Secondo i vari sindacati dei lavoratori, infatti, rendere l'uscita più flessibile significherebbe recare un vantaggio a migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla vecchia riforma. E' questo il motivo per il quale Cisl, Cgil e Uil propongono l'estensione della platea dei beneficiari con maggiore riguardo ai lavoratori precoci. Inoltre, i sindacati mirerebbero anche ad una previdenza complementare maggiormente diffusa in tutti i settori. Le parti sociali chiedono anche il ricorso alla contribuzione figurativa al fine di incentivare l'utilizzo volontario del part-time da parte dei lavoratori a cui mancano pochi anni alla pensione favorendo il cosiddetto ricambio generazionale. La proposta dei sindacati riguarda anche i lavoratori che hanno svolto lavori saltuari o discontinui: apporre dei correttivi al sistema contributivo, infatti, potrebbe garantire loro trattamenti pensionistici più dignitosi.