"Quando parliamo dei 41 anni io vorrei ricordare che un tempo lontano si andava in pensione con 35 anni di anzianità. Poi siamo passati a 40 anni di anzianità. Adesso bisogna averne almeno 41 e qualche mese, 42 e qualche mese se si è donna o uomo" ha spiegato l'On. Damiano, durante un suo recente intervento televisivo sulla Rai, evidenziando come gli anni per guadagnare l'uscita dal lavoro siano aumentati a dismisura con le ultime riforme della previdenza.

"In futuro ci vorranno 45 o 46 anni: io dico che tutto questo è esagerato, per cui noi chiediamo i 41 anni per tutti, perché anche in questo caso c'è un'aspettativa di vita che allunga per tutti il brodo". Una richiesta che risulta condivisa anche dagli stessi lavoratori precoci, riunitisi sul web attraverso diversi gruppi al fine di vedersi finalmente garantito il proprio diritto alla quiescenza.

Riforma della previdenza, distinguere tra pensioni d'oro e privilegi

Stante la situazione, in tema di Pensioni è arrivata una nuova puntualizzazione anche per quanto concerne il tema dei cosiddetti assegni d'oro.

Per il Presidente della Commissione lavoro alla Camera "è evidente che quando parliamo di privilegi io distinguerei tra pensioni d'oro e privilegi". Il riferimento è in particolare a coloro che hanno ottenuto assegni particolarmente favorevoli negli scorsi anni: "quando c'è il caso dei 1500 parlamentari che fanno un giorno e prendono 2000 euro, quello è un privilegio che c'era nel passato". Diverso il caso di chi arriva in parlamento dopo l'ultima riforma: "oggi devi avere almeno 5 anni di Parlamento" spiega l'On. Damiano, indicando come pur in questo caso specifico "potrai prendere ovviamente l'assegno a partire dai 65 anni e dal 1° gennaio del 2012 come per tutti i lavoratori c'è anche il contributivo, quindi quelle regole non ci sono più".

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