"Serve un cambiamento di rotta sulle pensioni": ad affermarlo è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, intervenendo sulla questione delle regole che attualmente limitano e pongono dei freni al flusso del turn over. È in particolare sugli ultimi scambi avvenuti tra Italia e Unione Europea che si concentra il parlamentare, spiegando di ritenere condivisibili le richieste del Premier e del Governo italiano per un cambiamento di mentalità nelle politiche di gestione del bilancio pubblico, affinché queste possano essere indirizzate verso lo sviluppo e la crescita piuttosto che al rigore e all'austerità economica.
Al contrario, per l'esponente democratico bisogna riportare in auge"un'impostazione keynesiana" in grado di contrastare "la logica liberista che ha dominato l'Europa per decenni", arrivano quindi ad un cambiamento di direzione "nelle scelte politiche".
Pensioni flessibili: una battaglia da proseguire per rompere il tabù dell'austerità
Stante la situazione, per l'On. Damiano è importante dare seguito alla battaglia per la flessibilità previdenziale, al fine di cambiare rotta e di "rompere con l'Europa, anche il tabù delle Pensioni". Secondo il Presidente della Commissione lavoro, "non possiamo più accettare il veto che di fatto impedisce di correggere un sistema previdenziale troppo rigido". Per questo motivo, l'anno in corso deve portare ad un grande cambiamento di paradigma all'intero del comparto pensionistico, avviando la riforma della flessibilità in uscita dal lavoro.
Uno scenario che d'altra parte è stato condiviso in più occasioni dal Governo e dallo stesso Premier Matteo Renzi, il quale si è impegnato ad avviare la riforma delle pensioni nel corso del 2016. Per vedere come andrà a finire, non resta che attendere le prossime riforme: sul piatto vi sono già le proposte elaborate in Commissione e condivise in senso trasversale da tutte le formazioni politiche, come la pensione anticipata con quota 97 e l'uscita flessibile per i lavoratori precoci con 41 anni di versamenti.
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