Molti docenti non potranno partecipare al concorso nella Scuola per il triennio 2016, 2017 e 2018 perché il corso di specializzazione sul sostegno che stanno frequentando avrà termine solo nel prossimo mese di giugno, ben oltre la scadenza prevista per la presentazione della domanda che scadrà il 30 marzo. Si tratta degli insegnanti che sono impegnanti nel II ciclo del Tirocinio formativo attivo (Tfa) istituito per il sostegno: non avere l'abilitazione in tempo significa rimanere fuori dalle immissioni in ruolo dei prossimi anni.

La specializzazione, dunque, potrebbe risultare vana, almeno per chi avesse intenzione di candidarsi al concorso. Per di più, la frequenza del Tfa comporta un impegno di otto mesi per trecento ore di tirocinio ed una spesa di circa tremila euro.

Abilitazione Tfa: chi farà in tempo a presentare domanda per il concorso 2016?

Tuttavia, alcune università hanno dato un'accelerata alle lezioni per fare in modo da finire in tempo per la presentazione della domanda entro il 30 marzo: percorsi di studio intensivi che sono stati attuati dalle Università di Bari, Genova, Firenze, Napoli, Pisa, Trento ed Enna.

In altre università, invece, i corsi avranno la durata prevista fin dall'inizio. Sarà troppo tardi, pertanto, per i docenti che stanno facendo il tirocinio formativo attivo nelle università di Bologna (240 tirocinanti), di Padova (200 tirocinanti), di Brescia e di Milano (Cattolica). Su questa discriminazione si è schierato l'Ufficio scolastico regionale (Usr) di Bologna che ha chiesto di mettere i tirocinanti nelle stesse condizioni delle università che hanno accelerato i corsi. Il gruppo Tfa sostegno secondo ciclo di Bologna, poi, denuncia la disparità di chi l'abilitazione ("una farsa"), la sta prendendo in Romania pagando cinquemila euro e facendo le lezioni in 15 giorni.

Costoro potranno fare in tempo a specializzarsi e a presentare la domanda di partecipazione al concorso

Tfa sostegno: quali possibilità di impiego nella scuola?

Il bando del concorso emanato in ritardo dal ministero dell'Istruzione, non ha tenuto affatto conto dei docenti del sostegno che sarebbero rimasti fuori per terminare l'abilitazione. Proprio per questo è stata presentata la richiesta dell'Università di Bologna al ministero dell'Istruzione affinché si possa accettare la domanda dei tirocinanti con riserva. La situazione dei precari del sostegno è, tra l'altro, estremamente controversa: a fronte delle necessità della scuola (240 mila alunni disabili in Italia), i posti assegnati dal bando per il sostegno superano appena le seimila cattedre.

In più, dal prossimo anno, non troveranno più impiego i docenti che hanno già superato i 36 mesi di supplenza: più di un quarto degli alunni disabili verrà affidato a insegnanti che non hanno nemmeno l'abilitazione.